STAGIONE TEATRALE
La danza racconta la Storia: a Fasano la stagione di prosa inizia con 'Le bal'
Per la prima serata del nuovo cartellone, ieri sera, uno spettacolo travolgente che ha riscosso grande successo
FASANO – Non poteva esserci migliore esordio per la nuova stagione di prosa promossa dal Comune di Fasano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese: nella serata di ieri (venerdì 1 dicembre) è andato in scena Le Bal-L'Italia balla dal 1940 al 2001, spettacolo colorato, travolgente ed emozionante diretto da Giancarlo Fares. Dall'originale Le Bal del Théâtre Du Campagnol nato dalla mente di Jean- Claud Penchenat, l'esibizione ha portato sul palco del Teatro Kennedy sedici “danzattori” che, solo con il ballo, sono riusciti a ripercorrere la Storia del nostro paese dalla seconda guerra mondiale all'inizio del nuovo secolo.
Una sfida non facile se si pensa che la speciale lezione è stata narrata senza la voce, ma soltanto con i movimenti e la mimica, supportati da cambi d'abito e giochi di luce ad hoc che hanno contribuito all'espressività scenica. Naturalmente sorprendente il risultato. Una balera, metaforicamente intesa come “il libro” da sfogliare per leggere di avvenimenti storici e mutamenti sociali susseguitisi negli anni, diventa il centro del viaggio. Dalla spensieratezza della fine degli anni Trenta si passa alla tragedia della guerra, scandita da partenze al fronte e regimi dittatoriali, poi si torna a vivere con il boom economico e l'entusiasmo americano ma, di anno in anno, tornano i momenti bui, la dipendenza dall'alcool e dalla droga, la separazione del mondo occidentale da quello orientale con il muro di Berlino, fino agli anni '90 e al dominio delle tecnologie.
Un percorso che scorre senza freni, dove gli interpreti parlano con i corpi e con i volti, volteggiando sulle note di grandi personalità della musica italiana come Rita Pavone, Adriano Celentano, Peppino Di Capri, Fred Bongusto, Jimmy Fontana, Domenico Modugno, Mina, Renato Zero, Enrico Ruggeri, ma anche di generi musicali come la disco music degli anni '80 e i ritmi degli anni '90, fino alla "silent music" che consente di ballare in solitaria, ascoltando i brani tramite delle cuffie. Insomma, uno dietro l'altro si rincorrono i tasselli della storia, e il pubblico ne rimane affascinato perché tutto è chiaro, riconoscibile e comunicativo. A parlare sono i fatti più che le parole, e questo rende lo spettacolo memorabile.
Infine, a completare il quadro è la bravura dei protagonisti, non solo nel rappresentare le coreografie firmate da Ilaria di Amaldi, ma anche nell'intesa e nel trasporto sul palco.
Il teatro ha offerto una bella lezione di Storia, certamente da seguire con attenzione, dall'inizio alla fine.
di Angelica Sicilia
02/12/2017 alle 01:57:27
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