APPROFONDIMENTO TEMATICO
'Noi, donne senza paura': caffè letterario promosso dal Cif di Fasano
Le storie di figure femminili coraggiose presentata ieri, per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne
FASANO – Un caffè letterario per ricordare donne “controcorrente”, coraggiose, che si sono opposte ai soprusi maschili, alla violenza, all'illegalità, al silenzio. Promosso dalla sezione fasanese del CIF (Centro Italiano Femminile), presieduto dalla prof.ssa Mina Corelli, l'incontro si è svolto ieri sera (sabato 25 novembre) al Faso Caffè per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Non a caso, l'appuntamento è stato denominato “Noi, donne senza paura” e prende spunto dal libro Noi, ragazze senza paura pubblicato da Daniela Palumbo e incentrato sulla storia di giovane figure femminili che hanno detto “no” alle loro paure in nome della libertà.
La giovane socia Agnese Legrottaglie, supportata dalle letture di Rosachiara Monopoli, ha presentato un emozionante viaggio su donne di cui bisogna conservare memoria. Prima tappa: le Marche. Qui, nel 1906 dieci maestre delle scuole rurali furono le pioniere del femminismo nel nostro Paese perché, quarant'anni prima del riconoscimento del suffragio universale, chiesero alla Commissione elettorale di Ancona di essere iscritte nelle liste dei comuni di Senigallia e Montemarciano. La Commissione diede risposta favorevole ma in realtà le coraggiose dieci maestre marchigiane non riuscirono ad esercitare il diritto faticosamente conquistato. A seguire, è stata ricordata la storia di Franca Viola, prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, ammesso dalla legislazione italiana nei casi di violenza carnale. Soltanto 17enne, nel 1965, fu rapita, violentata e segregata per giorni; per la morale dell'epoca avrebbe dovuto sposare il suo rapitore e salvare l'onore. Non lo fece, anzi riuscì a sposare l'amore della sua vita, divenendo un simbolo di dignità e libertà, anche oltre la Sicilia.
Altro caso, quello di Lea Garofalo: testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta, uccisa brutalmente per mano del suo ex, Carlo Cosco, in seguito condannato all'ergastolo. Grazie al suo coraggio di donna e madre è riuscita a salvare sua figlia Denise. A chiudere il percorso la giornalista al fronte Ilaria Alpi. Assassinata a Mogadiscio nel 1994 per aver portato avanti con abnegazione la forza di esprimere le proprie idee, di dare voce alle ingiustizie, alle disuguaglianze, all'illegalità e alle violenze, sulla morte dell'inviata di Rai3 non si ha ancora chiarezza. Processi, commissioni in Parlamento e inchieste della stampa non hanno ancora portato alla verità. Ma Ilaria, esattamente come Franca, Lea e le dieci maestre, deve continuare a rappresentare un esempio, uno stimolo alla riflessione, non soltanto in questa Giornata.
La serata ha visto anche gli interventi della presidente Mina Corelli, che ha ringraziato tutte le ragazze coinvolte nella preparazione dell'incontro, e della presidente del CIF provinciale Valeria Leo. A chiudere è stata l'assessora Cinzia Caroli che ha sottolineato la valenza di simili appuntamenti.
di Angelica Sicilia
26/11/2017 alle 01:15:19
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