RASSEGNA TEATRALE
La denuncia della falsa morale in scena al Teatro Sociale con 'La governante'
Per il Festival 'Di scena a Fasano', il testo di Vitaliano Brancati è stato presentato dalla Compagnia Dell'Eclissi di Salerno
FASANO – Nella serata di ieri (domenica 5 novembre), per il quarto appuntamento del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale “Di scena a Fasano” promosso dal Gruppo di Attività Teatrali “Peppino Mancini”, la Compagnia Dell'Eclissi di Salerno ha rappresentato La governante di Vitaliano Brancati. Diretti alla regia da Marcello Andria, gli interpreti – alcuni dei quali volti noti e apprezzati nelle passate edizioni della rassegna fasanese – hanno riproposto un testo eretico della drammaturgia italiana, scritto nel 1952 ma sottoposto a censura fino al 1965, anno in cui Giuseppe Patroni Griffi, dietro la macchina da presa, riuscì a portarlo a teatro.
Questa la sinossi. A Roma, nella casa di Leopoldo Platania (Enzo Tota), vedovo e benestante siciliano trasferitosi nella capitale, arriva la nuova governante francese Caterina Leher (Marianna Esposito). Risoluta e intransigente, si pone da subito come donna rispettabile, in grado di instaurare una certa dialettica con il padrone di casa: con lui discute di religione e libertà di costumi, mentre Enrico (Marco De Simone), figlio di Leopoldo, intrattiene relazioni extraconiugali con umili ragazze ed Elena (Marika De Vita), sua moglie, vive nel terrore di essere considerata “cretina”, per questo si circonda di artisti, come lo scrittore Alessandro Bonivaglia (Mario De Caro). A tenere le redini di tutta la famiglia è proprio la governante. Dietro la sua apparente rigidità nasconde un grande segreto, vissuto come colpa: l'omosessualità. Pur di continuare a compiacere la società e per vivere secondo la su finta morale, arriva persino ad accusare la giovane cameriera Jana (Annalaura Mauriello). Quest'ultima, licenziata bruscamente, sarà vittima di un incidente di rientro al suo paese d'origine al sud e morirà dopo giorni di sofferenza. Presa dal rimorso per questo evento, Caterina decide di porre per sempre fine alla sua esistenza. Nel dramma tutto resta immobile e l'ipocrisia – tema portante della pièce – si materializza quasi come se fosse un personaggio.
Un testo censurato, dicevamo in apertura, per l'amore fra due donne, ma soprattutto per la denuncia della falsa moralità e del perbenismo. Impeccabile Enzo Tota, un veterano del palco; encomiabili il cast e la regia, che hanno saputo ben rappresentare La governante in un unico atto, molto applaudito dal pubblico anche per la riflessione sulle tematiche che, nonostante l'evoluzione della mentalità in un cinquantennio e più, restano attuali.
Prossimo appuntamento con il Festival domenica 12 novembre con Chi non muore si rivede di Alvino Bruno, con l'Associazione culturale “Teatro Mio” di Vico Equestre.
di Angelica Sicilia
06/11/2017 alle 03:56:40
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