TEATRO SOCIALE
'Il visitatore' in scena per il Festival di Teatro Amatoriale fasanese
Il secondo spettacolo in concorso, diretto da Bruno Frusca, è stato presentato dalla Compagnia lombarda 'La Betulla'
FASANO – Per il secondo appuntamento del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale “Di scena a Fasano”, promosso dal GAT “Peppino Mancini”, ieri sera (sabato 21 ottobre) è stato rappresentato lo spettacolo Il visitatore di Éric-Emmanuel Schmitt. Ad esibirsi, sul palco del Teatro Sociale, la Compagnia teatrale “La Betulla” di Nave (Brescia). Bruno Frusca, impeccabile 82enne, ne ha firmato la regia, vestendo per di più anche i panni del protagonista.
Vienna, 1938: un anziano Sigmund Freud assiste inerme alle atrocità naziste arrivate a colpire anche la sua città. Un Ufficiale della Gestapo (Nicola Delbono) porta via sua figlia Anna (Mariasole Bannò), affatto impaurita dalle intimidazioni del militare. Per il professor Freud i tormenti si fanno più forti, fino a quando non riceve la visita di uno strano individuo: è un “visitatore” sconosciuto (Pino Navarretta). Non si tratta però di qualcuno di cui curare l'anima, ma di Dio. Inizia con lui un dialogo serrato, nel quale il dottore, notoriamente ateo e ormai affranto per le terribili azioni umane, manifesta le sue perplessità sul mondo. In realtà il Creatore – a tratti scambiato per un pazzo scappato da un manicomio – incarna qualunque figura si voglia in lui proiettare. Il dialogo diventa una sorta di “scambio di ruoli”, dove Freud si palesa a Dio con il suo passato e i suoi timori, manifestando la sua impossibilità a credere in chi permette tanto male, come le deportazioni e le uccisioni degli ebrei. Nel confronto tra i due, filosofia e religione scambiano i loro diversi punti di vista, salvo poi condividere un messaggio di speranza finale, quello che l'uomo possa ancora “curarsi” e vivere di bellezza.
Un testo di grande profondità che, pur nelle difficoltà degli argomenti trattati, è riuscito a tenere alto l'interesse del pubblico. Molto apprezzata l'interpretazione dei personaggi principali (Frusca e Navarretta) che hanno saputo stabilire una particolare sintonia sul palcoscenico, arricchito da una sontuosa scenografia che bene ha ricreato il contesto: una ricca casa di fine anni '30, dalle cui finestre entrano rastrellamenti e violenze.
Cambio di programma per il prossimo appuntamento: domenica 29 ottobre, non sarà più in scena L'importanza di chiamarsi Ernesto (per defezione della Compagnia de I Navig@attori di Bologna) ma la commedia brillante Cornuti e Contenti.
di Angelica Sicilia
22/10/2017 alle 08:01:22
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