TEATRO PER RAGAZZI
I giovani teatranti della 'Mancini' giocano con le fiabe
Gli allievi del laboratorio teatrale hanno portato il scena lo spettacolo di fine corso
FASANO - Il 16 marzo 2016 il Miur ha diramato un comunicato stampa nel quale sosteneva l'intenzione, a partire da quest'anno, di inserire il teatro come materia didattica nelle scuole di ogni ordine e grado. La notizia è stata felicemente accolta dai professionisti del settore, che da tempo sottolineano il valore pedagogico di quest'arte e gli aspetti più che positivi che sortisce sulla crescita dei ragazzi, cioè il contatto con l'altro, la consapevolezza del proprio corpo e l'espressione libera di sentimenti e vissuti personali. Il teatro è un'esperienza di vita che apporta tanti benefici: lo sanno bene i giovani aspiranti attori del laboratorio organizzato dal Gruppo di Attività Teatrali “Peppino Mancini”, che da ottobre a maggio hanno studiato e sperimentato la recitazione in orario pomeridiano con i maestri Fabiano Marti e Monica De Giuseppe; come aula di apprendimento una location d'eccezione: il Teatro Sociale, messo a disposizione dall'associazione “Le Nove Muse”.
I tanti mesi di approfondimento delle tecniche e della gestualità hanno portato un piacevole prodotto finale, lo spettacolo “C'era una volta una favola”, che è stato rappresentato nella serata di ieri (giovedì 1° giugno) proprio al Teatro Sociale: sei adolescenti coraggiosi si sono messi alla prova raccontando, a modo loro, il mondo fiabesco. Simona Busco, Francesca Diceglie, Davide Moio, Carolina Pignatelli, Gianmarco Sarcinella e Giuseppe Sarcinella hanno vestito i panni di Cappuccetto Rosso (Grosso, per l'occasione), del lupo timoroso e della nonna sexy che sposa il cacciatore, ma anche della esuberante Cenerentola che cerca un ricco ereditiere e si fa aiutare da una maga in accappatoio, e ancora di un Pinocchio (Pidocchio per il sordo padre Geppetto) comprato all'Ikea e di una Biancaneve che incontra solo due nani (a causa di questioni sindacali) e una strega che le offre un'anguria avvelenata.
Insomma, i vulcanici interpreti hanno smontato e ricomposto le storie più note riadattandole alla loro quotidianità: un sms che interrompe un dialogo romantico, una canzone di Fabio Rovazzi che fa subito venire voglia di ballare e un invito che giunge da “C'è posta per te”. Divertente e indovinato il risultato: far emergere le personalità dei ragazzi senza alcuna costrizione.
di Antonella Argento
02/06/2017 alle 00:58:53
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