ASSOCIAZIONISMO CULTURALE
Fasano e Bari, città gemelle per storia e territorio
L'Associazione Internazionale Docenti ha organizzato l'evento 'C'era una volta... alla riscoperta della storia, delle tradizioni e degli antichi confini di Fasano in un gemellaggio culturale con Bari'

FASANO – Per lungo tempo Fasano è appartenuta alla Terra di Bari: la loro affinità in fatto di storia, territorio, usanze e anche dialetto è una circostanza visibile ancora oggi, sebbene la provincia di riferimento sia diventata quella di Brindisi. Ma il legame resta indissolubile: lo ha provato ieri pomeriggio (mercoledì 1° marzo) l'Associazione Internazionale Docenti (Said), ente accreditato dalla Regione Puglia, che in collaborazione con l'amministrazione comunale ha organizzato l'evento “C'era una volta… alla riscoperta della storia, delle tradizioni e degli antichi confini di Fasano in un gemellaggio culturale con Bari”, che si è svolto nella sala di rappresentanza del Palazzo municipale.
All'incontro hanno preso parte l'assessore alle attività produttive Luana Amati, l'assessore alla cultura Annarita Angelini, la consigliera comunale di Bari Rosa Grazioso, che nel capoluogo regionale si occupa di attività culturali e formative nelle scuole, e anche Carlo Bosna, responsabile di comunicazione istituzionale per l'agenzia “Puglia Promozione”. A moderare gli interventi è stata Virna Iacobellis, presidente di Said, che ha esposto il progetto del sodalizio barese nel quale è rientrata la città di Fasano: un calendario realizzato da ragazzi speciali in cui ogni mese è accompagnato da foto della Terra di Bari, tra cui sono state inserite Egnazia, Lama d'Antico e appunto piazza Ciaia.
Le immagini, scattate dai partecipanti ai corsi previsti dall'associazione per avviare i diversamente abili (soprattutto psichici) a un percorso professionalizzante, ritraggono posti che sono stati visitati nelle giornate alternate alle ore di lezione in aula e rappresentano sensazioni, tradizioni e un punto di vista da apprezzare per la propria naturalezza. Per far sì che Fasano si sentisse più vicina al folclore barese, è stato chiesto all'attrice Antonella Genga di dare voce ad alcune poesie in vernacolo che raccontano il chiacchiericcio della città vecchia, i modi di dire e di fare, i giochi e i sapori di quei vicoli coloriti. Subitanea è giunta la replica fasanese, con Pasquina Cuzzupè che ha cantato “la raccolta delle olive” e le radici cittadine accompagnata dai musicisti Vito Fanizza e Giuseppe Ancona.
Suggestiva, poi, la voce narrante della regista Paola Martelli, a cui è seguito l'excursus storico su Bari del prof. Nicola Cutino. I molti interventi hanno tolto spazio (e pubblico) alla parte più strettamente incentrata sulla città di Fasano, su cui insisteva la relazione di Angela Cinquepalmi (direttrice del parco archeologico di Egnazia). Sebbene la conformazione del territorio, il culto di san Nicola (maggiormente alla Selva) e la vocazione agricola uniscano Bari e Fasano con un filo indissolubile, il capoluogo pugliese ha un appeal che divora chiunque si confronti a lei: è per questo che solo restando in territorio di Brindisi Fasano potrà mantenere invariato il suo primato.
di Redazione
02/03/2017 alle 01:22:15
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