LA POLIEDRICA PERSONALITà DI UN FASANESE ILLUSTRE
Fasano omaggia Don Sante Perna, uomo ideatore dell'istituto Sacro Cuore
Nel primo giovedì culturale dell'Utl è stata presentata la personalità di un sacerdote misericordioso e attento ai bisogni degli indigenti
FASANO – Don Sante Perna è per Fasano una figura quasi “mitologica” per ciò che ha fatto per una comunità di fedeli (e non solo) che ha scoperto grazie a lui i valori della solidarietà e della misericordia: alla sua personalità poliedrica l'Università del Tempo Libero “San Francesco d'Assisi”, nel pomeriggio di ieri (16 febbraio), ha voluto dedicare il primo giovedì culturale del 2017, il consueto appuntamento in cui si omaggiano personaggi che hanno dato lustro alla città. La presidente del sodalizio, la prof.ssa Palmina Cannone, ha introdotto l'uomo come un «pastore attento» e ha presentato la ristampa anastatica che l'Utl ha voluto riprodurre del volumetto che l'editore Nunzio Schena pubblicò nel 1949, alla morte del sacerdote.
Anche il vicesindaco Giovanni Cisternino, nel suo saluto iniziale, ha sottolineato l'“umanesimo” che contraddistingueva i metodi educativi di Don Sante, sempre premuroso con i bambini orfani, indigenti o malati che incontrava soprattutto nelle strade del centro antico. A relazionare sulla sua persona è stato il dottor Bruno Marchi, psicologo e psicoterapeuta dell'Opera Don Guanella di Fasano: Don Sante era un uomo eclettico, fu giornalista e architetto, e proprio lui progettò la chiesa di Cocolicchio e la casa orfani del Sacro Cuore, in un luogo che gli piaceva molto perché da lì si poteva scorgere il mare in lontananza. Nel pieno della sua attività tra le due guerre mondiali, tentò in ogni modo di avvicinarsi alla popolazione povera nascondendo il pane sotto la veste da prete e portandolo nelle case dei più bisognosi.
La sua vena artistica e artigiana trovò finalmente compimento nel 1932, quando fu inaugurato l'istituto che accoglieva i bambini in difficoltà e che, nel 1937, fu affidato alla cura dei guanelliani. L'intento di Don Sante era quello di istruire i giovani ospiti ma soprattutto formarli al lavoro, e il suo proposito fu pienamente raggiunto se pensiamo che oggi le attività proseguono a pieno ritmo. È toccato a Don Piero Lippoli, superiore dell'istituto Sacro Cuore, raccontare ciò che accade attualmente tra quelle mura e le affinità tra Don Sante Perna e San Luigi Guanella: la preghiera, l'affezione al Sacro Cuore, la spiritualità e l'animo missionario accomunano questi due grandi uomini in un progetto che sposa le virtù cristiane più autentiche. Tanto è vero che alla morte del sacerdote fasanese, Donna Maria Chieco Bianchi, allora sindaco, ordinò un solenne corteo funebre: successivamente le sue spoglie sono state condotte nella chiesa dell'istituto, a cui aveva dedicato ogni sacrificio divino e umano.
di Antonella Argento
17/02/2017 alle 01:29:40
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