ASSOCIAZIONE ATTIVA
Il calendarietto 'Pro Selva' si fa spazio nell'agenda 2017 di Fasano
È stato presentato nella sala conferenze della biblioteca comunale il libricino dedicato al tema delle 'memorie indelebili'
FASANO – Il calendarietto realizzato dall'associazione “Pro Selva” compie 21 anni e festeggia celebrando 12 memorie indelebili incise su pietra in altrettante epigrafi: è stato questo il tema scelto nell'edizione 2017 per il libricino da collezione che ogni anno mette in risalto un particolare aspetto della realtà silvana. E così ieri pomeriggio (sabato 14 gennaio), nella sala conferenze della biblioteca comunale, ha avuto luogo la presentazione ufficiale del calendarietto, una testimonianza dell'immutato «amore per quel pezzo di collina che ha tanto da raccontare e molto ancora da dare» ha detto la presidente della “Pro Selva” Rosanna Petruzzi.
Per l'occasione era presente l'assessore alla Cultura Annarita Angelini, che ha evidenziato la bellezza silvana per i paesaggi mozzafiato o per le architetture uniche, ma soprattutto per essere il posto dove pace, tranquillità e frescura offrono la possibilità di oziare e godersi la natura lontano dalle incombenze quotidiane. La prof.ssa Maria De Mola ha puntato l'attenzione sul fatto che il calendarietto dona la facoltà di poter ammirare dettagliatamente le lapidi con iscrizioni che sono custodite nelle ville della Selva e che contribuiscono a suggellare la storia del borgo collinare: e dunque Maria Lucia Giangrande, docente di latino e greco al liceo di Monopoli, ha passato in rassegna le epigrafi esistenti, rilevando la loro letterarietà, i temi ricorrenti (la Selva come locus amoenus, il ricordo di persone care, il tempo che fugge inesorabilmente) e soprattutto il carattere artistico destinato a impreziosire quelle che erano le dimore di villeggiatura.
In special modo, la più antica iscrizione (datata 1775) si trova nella villa di proprietà De Leonardis, in viale Toledo, dove si può leggere (in traduzione dal latino): «Tu chiedi dove si viva felicemente; lo saprai: o in questo luogo o in nessun altro». Insomma, da oltre due secoli la Selva rappresenta il rifugio ideale per ritemprarsi ed entrare in contatto con la propria anima. Ma non solo: risiedere in collina non significa isolarsi dal mondo, ma anzi cogliere la sua vera essenza; è in quest'ottica che s'inserisce l'invito all'accoglienza e all'ospitalità che implica una mano sempre tesa verso il viandante.
di Antonella Argento
15/01/2017 alle 03:10:19
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