STAGIONE TEATRALE COMUNALE
La brillante comicità di Massimo Ghini inaugura la stagione di prosa di Fasano
L'applaudita commedia 'Un'ora di tranquillità', alla sua centesima replica, ha aperto nella serata di ieri il cartellone teatrale
FASANO – L'onnipresente tecnologia, i rapporti personali sempre più complicati, le arringhe quotidiane: quanti sono gli ostacoli che non ci permettono di godere di una porzione di tempo dedicata solo a noi stessi? La commedia Un'ora di tranquillità, con cui ieri sera (martedì 13 dicembre) al Teatro Kennedy si è ufficialmente aperta la stagione di prosa 2016/17 promossa dal Comune di Fasano con la collaborazione del Teatro Pubblico Pugliese, ha messo in luce quanto oggi sia spesso difficile rincorrere le cose semplici, come un momento di pace nel proprio salotto….E lo ha fatto in modo travolgente, grazie al regista nonché protagonista Massimo Ghini, che ha voluto misurarsi con il testo del drammaturgo francese Florian Zeller (un vero e proprio successo in patria, dove lo spettacolo è stato definito “spassoso, intelligente e geniale”), con una produzione firmata “La Pirandelliana”. Il risultato è stato altrettanto eccellente in Italia: applausi del pubblico, grosse risate, complimenti da parte della critica per un totale di 100 repliche, festeggiate con grande soddisfazione proprio dal palco fasanese.
È sabato mattina: in un mercatino parigino, Michelle (Massimo Ghini) riesce a scovare il vinile di un musicista jazz degli anni '30, un oggetto che ha rincorso per tutta la sua vita. Tornato a casa, un freddo appartamento in cui regna la domotica, all'ombra della Tour Eiffel, l'unica cosa che desidera fare è rilassarsi e ascoltare i brani del famoso album Me, myself and I ma nulla va secondo i suoi piani. Anzi. In modo incredibile, un vortice di eventi molto rumorosi e soprattutto di persone, lo allontana dall'agognata tranquillità con se stesso. A cominciare dalla moglie Natalie (Galatea Ranzi), in preda all'ansia a causa di un grosso segreto che vuole confessargli; poi ci sono l'idraulico (Luca Scapparone), ingaggiato perché polacco e competente, che invece si scopre portoghese e combina guai; il figlio Sebastien (Alessandro Giuggioli), un rockettaro alquanto disadattato; l'amante Elsa (Gea Lionello), migliore amica di sua moglie, che preme per rendere pubblica la loro relazione; il vicino di casa polacco (Claudio Bigagli) che lamenta la perdita d'acqua nella sua camera da letto; e per finire le continue telefonate della mamma e l'amico di una vita, Pierre (Massimo Ciavarro), che in realtà è innamorato di sua moglie. Insomma, quel relax musicale è davvero irraggiungibile e anche se, dopo tanti equivoci e avvenimenti, sembra essere vicino, si conferma soltanto un sogno irraggiungibile. Qualcosa che è destinato a rimanere pura fantasia.
Battute esilaranti e colpi di scena, in un sistema drammaturgico molto dinamico, hanno confermato il successo della pièce, un'opera corale dove tutti i personaggi svolgono un ruolo fondamentale al punto da far affezionare gli spettatori alle loro storie, tenendoli aggrappati tramite le risate. L'intera squadra conferma alchimia, bravura e divertimento, anche grazie alle capacità da “trascinatore” di Massimo Ghini, che incarna alla perfezione il personaggio dimostrando le sue doti di interprete brillante e navigato, che il pubblico ama incondizionatamente, a prescindere che si tratti di “cinepanettone”, fiction o teatro.
di Angelica Sicilia
14/12/2016 alle 01:07:26
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