IMPORTANTE INIZIATIVA
Fasano ritrova Egnazia a sedici anni dall'inizio della campagna scavi
In un appuntamento a Palazzo di città, è stato possibile conoscere le novità dei lavori archeologici e le premesse per il futuro del polo museale

FASANO – Dopo anni segnati da alterne vicende, la città di Fasano e il Parco archeologico di Egnazia recuperano un contatto ma soprattutto ristabiliscono la comunicazione: e il luogo d'incontro è stata la sala di rappresentanza del Palazzo municipale, gremita di persone per l'evento “Egnazia ritrovata” che si è svolto ieri pomeriggio (venerdì 2 dicembre) per volere condiviso dell'amministrazione comunale e del polo museale. «La città non deve perdere il collegamento con uno dei luoghi fondanti della sua civiltà – ha detto il sindaco Francesco Zaccaria nel suo saluto iniziale –. È bene elogiare quello che silenziosamente e con poche risorse è stato fatto nei primi 16 anni di scavo»; il primo cittadino ha annunciato anche una importante novità, ossia l'intenzione della provincia di cedere la strada provinciale 90 al Comune di Fasano, che in questo modo potrà disporne per migliorare i collegamenti urbani, gestire la questione del traffico oppure promuovere attività in quell'area.
A introdurre e moderare l'appuntamento è stato l'archeologo Vito Bianchi, che si è detto felice per l'interesse dimostrato dall'incontro, testimonianza della sensibilità della città nei confronti della zona archeologica. Egnazia si può definire “ritrovata” non solo per le scoperte archeologiche che consentono una progressiva ricomposizione della storia, ma anche per la volontà comune di voler dare nuovamente importanza a un patrimonio collettivo. Questo soprattutto alla luce del fatto che l'Italia è una delle mete predilette per il turismo culturale, che riguarda anche Fasano per il numero e l'importanza di risorse architettoniche e archeologiche possedute: spesso si è parlato di Egnazia come la “Pompei di Puglia”.
Un aspetto confermato da Angela Ciancio, direttrice del Museo nazionale e del parco archeologico, che ha ricordato come, con i suoi 30 mila visitatori nel 2015, Egnazia abbia meritato il secondo posto nella classifica regionale dei musei più visitati (al primo quello di Taranto). Tuttavia ancora tanto si può fare per accrescere il numero di ingressi: anzitutto migliorare i collegamenti con la città e installare maggiore segnaletica; e poi, grazie ai nuovi finanziamenti regionali ed europei, stimolare la curiosità della gente creando nuovi percorsi di visita. Molti sono, infatti, gli itinerari pensati per tutte le esigenze, tra cui Egnazia sotterranea (per ammirare le tombe), Egnazia la città fortificata (alla scoperta delle mura di difesa), Egnazia e il mare (con snorkeling adatto alle famiglie o immersione subacquea per osservare il tesoro custodito sui fondali).
Per l'occasione è intervenuta anche la dottoressa Maria Piccarreta, soprintendente ad archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, che ha confermato il pieno appoggio della soprintendenza per la campagna di scavi e la promozione del polo museale. Nella seconda parte dell'incontro la prof.ssa Raffaella Cassano e il dott. Gianluca Mastrocinque, rispettivamente direttrice e coordinatore dello scavo per l'università di Bari, hanno illustrato, anche fotograficamente, alcuni risultati della campagna archeologica del 2016: davvero ammirevole l'impegno del team costituito da esperti e studenti, che ha consentito di riportare alla luce, tra le altre cose, anelli d'oro, una testa di Eros, il corpo di una effige della dea Demetra e un icosaedro dal probabile significato esoterico.
I lavori, concentratisi specialmente sulle rovine di due domus costruite a ridosso della via Traiana, hanno permesso di immaginare (e ricostruire virtualmente) quello che le abitazioni erano state in età tardo-antica, in età romana ma anche in età messapica, con un cambio di uso degli stessi locali (da casa con terme a chiesa) soprattutto in età cristiana, quando nelle vicinanze fu eretta anche la basilica episcopale per influenza di un vescovo allora molto potente. Le prospezioni geofisiche effettuate sui campi limitrofi hanno fatto emergere che in quell'area c'è ancora un mondo da scoprire, ma qualcosa si potrà già scovare nella prossima campagna scavi: il 2017 si preannuncia un anno di grande fortuna per Egnazia.
di Antonella Argento
03/12/2016 alle 01:12:02
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