PREGEVOLE INIZIATIVA
Fasano ricorda Enzo Tortora e la sua onestà intellettuale
In un appuntamento organizzato dalla Libera Associazione Forense 'Francesco Saponaro', la compagna del giornalista ha presentato il libro 'Lettere a Francesca'
FASANO - «Dunque, dove eravamo rimasti?»: è questa una delle frasi più celebri che riportano alla mente la figura di Enzo Tortora, giornalista, conduttore televisivo ed eurodeputato, un uomo perbene che ha pagato col carcere e con la persecuzione mediatica la sua onestà intellettuale. Se ne è parlato ieri pomeriggio (venerdì 28 ottobre) a Fasano, in un evento organizzato dal locale Presidio del Libro in collaborazione con la Libera Associazione Forense “Francesco Saponaro” e con il patrocinio del Comune di Fasano. L'appuntamento si è svolto nella sala di rappresentanza del Palazzo municipale, e ha visto gli interventi dell'avv. Italia Ditano (presidente della Laf) e del prof. Nicola Colonna, docente di Storia delle dottrine politiche all'Università di Bari. Interlocutrice e ospite d'eccezione è stata l'ultima compagna di Tortora, Francesca Scopelliti, che ha presentato il libro da lei curato Lettere a Francesca (Pacini Editore), una raccolta di epistole inviate dal giornalista all'amata durante i mesi di prigionia.
Si tratta di scritti intrisi di letteratura (è nota la decennale amicizia di Tortora con Leonardo Sciascia) e di riflessioni sullo scenario sociopolitico degli anni '80: il mondo stava cambiando, ma la giustizia non si adeguava a questi mutamenti. Tortora era un uomo di grande cultura: diplomatosi al liceo classico, parlava fluentemente il greco, e a soli ventitré anni inizio a lavorare in Rai. Fu un vero innovativo nel contesto televisivo, dacché cambiò il format della Domenica sportiva, che divenne un vero e proprio programma di intrattenimento, introdusse i sondaggi rivolti al pubblico a casa (a cui chiedeva di spegnere o accendere la luce per rispondere sì o no alle sue domande, e con un controllo incrociato con l'Enel sapeva quello che pensavano gli spettatori), rifiutò qualunque ricatto politico o di denaro.
La trasmissione probabilmente più nota di quegli anni è sicuramente Portobello, che raggiunse i 28 milioni di telespettatori: tanto che allora in Italia il venerdì, in vista del programma, i negozi anticipavano la chiusura per permettere alle famiglie di radunarsi davanti al piccolo schermo. Venerdì 17 giugno 1983, tuttavia, Enzo Tortora viene svegliato alle 4 del mattino dai Carabinieri di Roma e arrestato per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Le accuse si basavano sulle dichiarazioni di alcuni pregiudicati, tra cui Giovanni Pandico e Giovanni Melluso; le prove, di fatto, si fondavano unicamente su un'agendina trovata nell'abitazione di un camorrista, recante scritto a penna un nome con a fianco un numero di telefono che appariva essere, inizialmente, quello di Tortora, e che in realtà, a seguito di una perizia calligrafica, si rivelò quello di un tale Tortona.
Si stabilì, per giunta, che l'unico contatto avuto da Tortora con Giovanni Pandico fu a motivo di alcuni centrini provenienti dal carcere, indirizzati al presentatore affinché venissero venduti all'asta nel programma Portobello. La redazione Rai, oberata di materiale ricevuto da tutta Italia, aveva smarrito i centrini ed Enzo Tortora scrisse una lettera di scuse a Pandico. La vicenda si era poi conclusa, o così pareva, con un assegno di rimborso del valore di 800.000 lire. In Pandico, schizofrenico e paranoico, crebbero sentimenti di vendetta verso Tortora, che tramutarono in pesanti accuse false e infondate.
La vicenda destò un clamore mediatico senza precedenti. Si trattò di un vero e proprio “caso nazionale”, in cui molti colleghi giornalisti marciarono contro Tortora mentre attendevano la sua condanna. I mesi trascorsi da innocente in carcere segnarono molto la salute e la psiche del conduttore. Le sue riflessioni indagano e giudicano il lavoro della magistratura, delle forze dell'ordine, dei politici, e descrivono una situazione anomala e quanto mai straziante. Un vero crimine nei confronti di una vittima la cui grandezza di pensiero è stata riconosciuta soltanto dopo la morte, avvenuta nel 1988.
di Antonella Argento
29/10/2016 alle 00:49:06
Leggi anche:
Attualità
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela