DIBATTITO PEDAGOGICO
Essere padri e madri oggi: se ne è discusso a Fasano
L'incontro è stato organizzato nell'ambito della 'Campagna rosa' promossa e ideata dalle assessore comunali Cinzia Caroli e Annarita Angelini
FASANO - Il dibattito sul ruolo della donna e dell'uomo è molto acceso nella società contemporanea, retaggio di una discussione che sin dai tempi antichi incanala la figura femminile e quella maschile in alcuni stereotipi duri a morire. Anche a Fasano l'argomento, sempre attuale, suscita un certo interesse, tanto che l'assessore alle Pari opportunità Cinzia Caroli e l'assessore alla Cultura Annarita Angelini hanno progettato una serie di incontri per discutere le problematiche di genere. Il secondo appuntamento in programma si è svolto ieri pomeriggio (venerdì 14 ottobre) nella sala di rappresentanza del Palazzo municipale: ospite è stata la dottoressa Valeria Rossini, ricercatrice dell'Università di Bari che vanta numerose pubblicazioni sul tema dell'educazione.
Seguendo il filo di una prospettiva pedagogica, la relatrice ha tracciato i caratteri principali del tempo in cui viviamo: ricordando le parole di papa Francesco, ha sottolineato come la quotidianità degli uomini e delle donne abbia bisogno di una «robusta iniezione di spirito famigliare» per rinvigorire i rapporti o per rinforzare i contorni sfumati dei legami. Quello a cui si assiste oggigiorno è una crisi dell'autorità e dunque dell'adultità, che porta anche a una crisi dell'infanzia.
La causa principale è da individuare nella diluizione dei riti di passaggio, che si fanno sempre più vacui: ci si trascina negli studi più del dovuto, l'età matrimoniale si alza (ammesso che si creda ancora nel vincolo coniugale), la parola che scandisce i nostri giorni è precarietà. Del lavoro, dei valori, della realtà intera. Anche l'amore, in questo marasma, diventa liquido, pronto a dissolversi alla prima bufera.
Un tale contesto fa sì che anche la genitorialità sia concepita come uno status diverso dal passato: può avvenire in assenza di coniugalità, e quindi fuori dal matrimonio, ma anche senza sessualità, se ricreata in laboratorio. Qual è allora il compito che ancora spetta ai genitori in quest'epoca? Anzitutto quello di non trasformarsi in mamma "chioccia" e papà "pipistrello": la prima, infatti, nega se stessa e la sua femminilità per darsi completamente ai figli, sacrificandosi per vivere in funzione delle creature che ha generato e di cui si sente responsabile anche in sostituzione della figura del padre. Il papà pipistrello, invece, reprime la libertà dei figli, il loro essere e la facoltà di scelta che hanno una volta adulti, è un padre padrone presente come un'ombra negativa nel percorso di crescita.
Sicuramente non esiste un manuale che definisce il genitore perfetto, ma la condivisione di un progetto educativo consente alla madre e al padre di creare quella giusta strada di mediazione che porta i figli ad affrancarsi e diventare autonomi, comprendendo tutto il peso delle responsabilità che una famiglia solida può trasmettere.
di Antonella Argento
15/10/2016 alle 00:09:14
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