INCONTRO LETTERARIO
Antonio Loprieno racconta 'Pudore' al Club Amici della Selva
Lo scrittore, intervistato da Donato Mancini, ha presentato il suo romanzo ambientato nel Mezzogiorno della Grande Guerra
FASANO – “La Storia ci è maestra, ma noi siamo cattivi scolari perché commettiamo gli stessi errori”: è quanto ammonisce lo scrittore Vito Antonio Loprieno nel suo romanzo Pudore (Ed. Il Grillo, 2015). Ospite del Club Amici della Selva, dell'Associazione Presidi del Libro di Fasano e del Salotto delle Arti, nella serata di ieri (domenica 21 agosto), l'autore romano ma di origini baresi è stato intervistato dal giornalista Donato Mancini nella sede del suddetto Club, in viale Toledo. Nel libro, non a caso, Loprieno inserisce la storia dei singoli in un contesto più ampio, quello delle vicende belliche-politiche susseguitesi tra il 1913 e il 1934. Sono gli anni in cui scoppia il primo conflitto mondiale e l'Italia, coinvolta nel brutale conflitto, vede morire migliaia e migliaia di suoi figli, coinvolti nell'assurda carneficina della guerra. E a ben guardare, oggi nulla è cambiato in fatto di morti sui campi di battaglia o nei posti presi di mira dal terrorismo internazionale, come ha ricordato appunto lo scrittore, citando anche Papa Francesco.
In Pudore la protagonista è Rosa, una ragazza di Carovigno andata in sposa (con matrimonio combinato) a un medico di Locorotondo. Nel 1913, in piena Belle Èpoque, insieme a suo marito e una coppia di amici raggiunge Parigi per una gita: nella Ville Lumière, però, cede all'adulterio proprio con l'amico, alias sindaco di Locorotondo. La vicenda personale di Rosa si sviluppa così in un tempo segnato dalla Guerra, dalle lotte politiche – tra giolittiani e liberali – all'interno di un piccolo paese di provincia stretto tra conformismo e cambiamenti sociali. Mentre al Nord si combatte in trincea, al Sud si lotta per non mollare, per portare avanti le famiglie, i campi, le fabbriche. La protagonista vive in tutto questo, affronta le convenzioni, impone la sua determinazione. Lo scrittore, calatosi nei suoi panni, ne assume il punto di vista e lo porta avanti per tutta la narrazione, caratteristica questa che gli ha fatto guadagnare tanti complimenti, non solo dalle lettrici. E in un epoca in cui la lettura è, purtroppo, appannaggio di pochi (solo il 30% in Puglia secondo i dati Istat riferiti al 2015), apprezzare un libro che racconta la Storia attraverso la voce del popolo, della gente comune, ha senza dubbio una valenza di grande spessore.
Nel corso della piacevole serata, la lettura di alcune pagine del romanzo, attraverso la precisa interpretazione di Daniela Iachetti Amati, ha aiutato i presenti a entrare nelle vicende e a rimanerne colpiti.
di Angelica Sicilia
22/08/2016 alle 02:24:47
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