Le note e le parole di Domenico Modugno in una magica serata a Selva di Fasano

FASANO - “Quando recito, canto un po' e quando canto recito pure, in fondo era quello che avrei sempre voluto fare, recitare. E questa voce è stata davvero padrona della mia vita, ha deciso per me tante cose, tenendomi lontano anche da me stesso, perché un artista è sempre prigioniero del suo personaggio”. Restano impresse nella mente queste parole tratte da "Meraviglioso", il libro di Fulvio Frezza (ed. Florestano), presentato ieri sera (domenica 24 luglio) a Villa Cicolella a Selva di Fasano grazie ad un'iniziativa organizzata dai Presidi del Libro in collaborazione con l'associazione Pro Selva. E proprio gli interventi di Annamaria Toma e Rosanna Petruzzi Lozupone hanno segnato l'inizio della serata. Nel reading musicale che ha visto protagonista lo stesso Frezza, accompagnato dal musicista Domenico Mezzina, si è rivissuta la storia del grande Domenico Modugno. Parole e musica, in un connubio che ha lasciato spazio a ricordi ed emozioni. 

"Meraviglioso" è un viaggio che attraversa la biografia e la genesi di dodici tra i più grandi successi di Domenico Modugno, per mezzo di altrettanti racconti . Frezza fa parlare il protagonista in prima persona, intervallando le sue parole con i versi della canzone oggetto del racconto. Si comincia proprio con il brano che dà il titolo al libro, Meraviglioso, per poi passare a Musciu Niuru, uno dei brani che ha la sua genesi nella giovinezza vissuta a San Pietro Vernotico. Nei racconti successivi Frezza/Modugno indugia sulla passione per le donne (La donna riccia), sul rapporto con il padre (Vecchio frack), sulle censure ai suoi testi (Resta cu mme), sulle occasioni perdute (Piove), sull'ispirazione musicale (Ma come hai fatto), sulla storia d'amore con sua moglie (Dio come ti amo e Tu sì na cosa grande). E ancora la passione per il teatro e il cinema attraverso la rilettura di Che cosa sono le nuvole. Immancabile il brano di maggior successo, raccontato verso per verso: Nel blu dipinto di blu, o, come la chiamano tutti, Volare. La lontananza ha segnato il bis e la conclusione della gradevole serata che ha visto una nutrita partecipazione di pubblico che ha spesso accompagnato il chitarrista Domenico Mezzina nell'interpretazione dei brani.