APPLAUDITO SPETTACOLO
Gli studenti dell'istituto 'da Vinci' di Fasano celebrano la ricchezza dell'ambiente
Emozionante riflessione quella portata in scena ieri sera (domenica 5 giugno) assieme all'attore Ettore Bassi e al coro della scuola media 'Bianco-Pascoli'
FASANO – Credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani canta Marco Mengoni, e dello stesso inno si sono appropriati gli studenti dell'I.I.S.S. “Leonardo da Vinci” per suggellare il loro spettacolo “Il sogno di Gaia - Nostra Madre Terra. Ed io avrò cura di te…” portato in scena ieri sera (domenica 5 giugno) al Teatro Kennedy a conclusione del progetto “Intrecci di musica e letteratura” coordinato dai docenti Mina Corelli, Michele Iacovazzi e Valeria Leo.
Un uomo scrive. Una scuola risponde. Non è un uomo qualunque, è papa Francesco che ha dato lo spunto a 100 ragazzi per avviare una intensa ed emozionante riflessione sul tema dell'ambiente, proprio nella giornata mondiale (l'Earth Day) in cui si celebra la Terra in tutte le sue fattezze. Filo conduttore del racconto è stata l'enciclica, scritta da Bergoglio un anno fa, dal titolo Laudato si'. Sulla cura della casa comune, che scandaglia a fondo i temi caldi del nostro tempo.
All'apertura del sipario, l'attore Ettore Bassi ha preso la parola per declamare alcuni versi del Cantico delle creature di Francesco d'Assisi, cantato poi (nella versione di Angelo Branduardi) dal coro della scuola secondaria di primo grado “Bianco-Pascoli”. Nei capitoli della lunga lettera papale, tante sono le attenzioni rivolte alla natura e unico è il grido di condanna contro quella mano umana che distrugge il creato: per esemplificarne le conseguenze, i ragazzi hanno citato film, libri e documentari che ne parlano, accompagnando la loro recita a canzoni “ecologiche” per eccellenza: Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano, Sorella Terra di Laura Pausini, Eppure il vento soffia ancora di Pierangelo Bertoli, Mondo di Cesare Cremonini, Verso il terzo millennio di Giorgio Gaber, La rivoluzione sta arrivando dei Negramaro.
Il testo presentato non ha voluto sensibilizzare solo sui problemi ambientali, ma in una trama delicata quanto mai attuale ha acceso i riflettori anche sulle cause degli ultimi della Terra, i migranti, vittime di un'emergenza irrefrenabile e irrisolta dai paesi “civilizzati” d'Europa. Con significative coreografie e missive vere inviate negli ultimi 50 anni da italiani in Argentina, albanesi in Italia, siriani a Lesbo, si è riusciti a comporre un quadro storico che avvicina generazioni e popoli in fuga dal proprio paese alla ricerca di condizioni di vita dignitose e di una sola meta: la pace.
Ettore Bassi ha dato voce alla coscienza collettiva, declamando alcuni passi dell'enciclica e lanciando messaggi di grande speranza che gli alunni hanno trasposto in ogni forma d'arte possibile. È proprio questa la bellezza dei giovani: saper accogliere un impegno e farne una missione, quella di rendere il mondo un posto migliore.
di Antonella Argento
06/06/2016 alle 05:12:29
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