EVENTO CULTURALE
L'attrice Crescenza Guarnieri nel 'Salotto delle Arti' di Fasano
Presentato a casa di Lorenza L'Abbate il monologo 'Niente più niente al mondo' tratto dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto
FASANO – “Il Salotto delle Arti” di Lorenza L'Abbate è una cornice intima, capace di trattenere tutto il pathos profuso dagli artisti che ha l'onore di ospitare. Nella serata di ieri (sabato 19 marzo), per la prima volta, ha offerto al suo pubblico un evento dedicato alla drammaturgia: l'attrice Crescenza Guarnieri ha presentato un monologo tratto dal libro Niente più niente al mondo dello scrittore e giornalista Massimo Carlotto (Edizioni E/O, 2004), con l'adattamento e la regia di Nicola Pistoia.
Il racconto di una tragedia contemporanea ispirata a una vicenda realmente accaduta, quella di una madre che ha ucciso la figlia poco più che 20enne, è stato presentato con grande intensità da un'artista che è ormai una fuoriclasse nel campo della recitazione teatrale, televisiva e cinematografica. Crescenza Guarnieri, infatti, si è formata alla Scuola di Espressione e Interpretazione del maestro Orazio Costa e ha di seguito maturato innumerevoli esperienze che hanno messo in luce il suo talento e la sua versatilità. Tra i suoi ultimi ruoli sul grande schermo, ricordiamo quello della signora Labbate in Io che amo solo te, il film diretto da Marco Ponti tratto dal romanzo omonimo di Luca Bianchini.
Questa la storia di Niente più niente al mondo. In un quartiere torinese abitato da povera gente, una donna esausta, stanca di dover far quadrare i conti ogni giorno, di pulire le case di ricche signore e di dover tenere in piedi la famiglia, riversa il suo veleno con una confessione liberatoria, sospinta dalla sua fedele amica di giornate: la bottiglia di vermouth.
Il suo flusso di coscienza si sofferma più volte su suo marito Artuto, un uomo rassegnato, stressato e poco incline a prendere posizione e naturalmente sulla figlia, una ragazza di bell'aspetto che, alla carriera in tv o alla ricerca di un uomo plurimilionario, ha preferito trovare un lavoro modesto, innamorandosi persino di un ragazzo islamico. In questo mondo non esistono prospettive di qualità, ogni giorno conferma il grigiore di quello precedente e anticipa l'infelicità di quello successivo. Depressione, insoddisfazione e frustrazione travolgono la protagonista, ma non mancano i momenti in cui la rabbia si mescola al sarcasmo, facendo sorridere gli spettatori. Il grigiore di sentimenti, la costrizione di dover sottomettere ogni cosa al dio denaro, l'uso della televisione come strumento da cui ricevere felicità nello squallore dell'esistenza, sfociano in un dramma conclusivo: l'omicidio della figlia. La donna, nel cui delirio tanto ricorda Adriana di Notturo di donna con ospiti, continua ad ambire alla felicità anche dopo il tragico epilogo.
Crescenza Guarnieri, voce e corpo sul palco-salotto, ha ammaliato il pubblico; è riuscita perfettamente a trasmettere la forza del dramma con una recitazione travolgente. Immancabili gli applausi conclusivi.
di Angelica Sicilia
20/03/2016 alle 03:44:37
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