BENE CULTURALE
L'urlo della città: la Biblioteca di Fasano deve vivere
La Società di Storia Patria ha organizzato una manifestazione ai Portici delle Teresiane: presenti le scuole fasanesi
FASANO – La biblioteca è uno dei luoghi per eccellenza in cui si serbano la libertà e la memoria: ogni cittadino, di qualsiasi età, sesso, razza, cultura, religione, orientamento politico, può ritrovare nei libri ideali patriottici, rime d'amore e fatti storici che fanno comprendere gli scenari e i personaggi del passato, le loro ripercussioni nel presente e l'eco che questi hanno nel futuro. In tempo di spending review, però, la mannaia si abbatte subito sul settore cultura: questo accade in Italia, in forma già percettibile, ma soprattutto a Fasano, in maniera notevole.
L'irrefrenabile cancellazione del nostro patrimonio di conoscenze ha avuto inizio a novembre 2012, quando, dopo aver sospeso il servizio di emeroteca, l'amministrazione decise di disfarsi del materiale raccolto dal 1971 (quotidiani e riviste soprattutto) per donarlo alla Croce Rossa come carta da riciclare. A giugno 2014, poi, proprio Osservatoriooggi denunciò il grave stato dei sotterranei della struttura comunale, da cui proveniva un terribile odore a causa delle carcasse di animali in putrefazione. È di un mese fa, infine, la notizia della cessazione del servizio di mediateca: non si potranno più consultare in sede neanche i periodici sopravvissuti alla prima pulizia.
A queste spiacevoli decisioni si aggiungono alcune indiscrezioni di rilievo: molti volumi risultano attualmente scomparsi rispetto ai 17 mila titoli importati nell'edificio da Bari, Brindisi e dintorni nel 1973, anno in cui ci fu l'inaugurazione ufficiale dell'attività pubblica; altri testi, invece, sono stati prelevati dagli scaffali e sistemati in Municipio come soprammobile nei corridoi e negli uffici.
Tutti questi motivi hanno portato la Sezione cittadina “Giuseppe Marangelli” della Società di Storia Patria per la Puglia (uno dei circoli atto a preservare la cultura del territorio) e le scuole fasanesi a incontrarsi ai Portici delle Teresiane, dove ieri pomeriggio (venerdì 20 novembre) si è svolta la manifestazione “La Biblioteca di Fasano deve vivere”: mentre i piccoli hanno composto cartelloni e frasi a difesa della casa dei libri, l'Itc “Gaetano Salvemini” si è impegnato a donare testi ai fondi civici e il presidente Angelo Sante Trisciuzzi (ex direttore della struttura comunale) ha raccontato la storia dell'edificio intitolato a Ignazio Ciaia, patriota della Repubblica partenopea.
Un tempo la Biblioteca non era solo lo spazio per specialisti in cui leggere e consultare libri, ma là si tenevano incontri letterari, discussioni con autori (nella preziosa e ormai inutilizzata sala convegni), mostre artistiche e fotografiche. Le attività, tuttavia, non si sono evolute al passo con la tecnologia, i funzionari pian piano hanno perso le proprie mansioni per essere deputati ad altri servizi comunali, i locali si sono culturalmente raffreddati e, senza i giusti stimoli, le nuove generazioni non hanno più ripopolato la struttura.
Quello che ora si auspica è sicuramente un rinnovamento radicale dell'offerta: in un suo intervento, il candidato sindaco Vito Bianchi ha proposto aperture serali, appuntamenti musicali e giochi da tavolo in quelle silenziose stanze, che un giorno potranno magari essere trasferite in un posto più luminoso e grande. All'appello nei confronti dei fasanesi a non restare indifferenti dinanzi a questa violenza culturale hanno contribuito il prof. Pierino Pellegrini, la dirigente Stella Carparelli, il proprietario della “Stanza di Ulisse” Armando Bianco e la docente Deodata Cofano; l'accorato grido è unico: la Biblioteca di Fasano deve vivere.
di Antonella Argento
21/11/2015 alle 00:26:42
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