FESTIVAL AMATORIALE
Al Teatro Sociale di Fasano l'ironia amara del 'Mercante di Venezia'
La tragicommedia di William Shakespeare è stata rappresentata dalla giovane compagnia bolognese Navig@ttori per la rassegna 'Di scena a Fasano'
FASANO – Un gruppo di ragazzi appena maggiorenni è riuscito a presentare la nota tragicommedia “Il mercante di Venezia” con freschezza e acume al numeroso pubblico del festival nazionale di teatro amatoriale “Di scena a Fasano”: il quarto appuntamento della rassegna giunta alla settima edizione e organizzata dall'associazione “Peppino Mancini” e dal Comune di Fasano, con la partecipazione della “Uilt” (Unione Italiana Libero Teatro), è stato un vero successo. Protagonista dell'adattamento di William Shakespeare è stata la compagnia Navig@ttori di Bologna, guidata dalla regia del giovanissimo Eros Pascale.
Ambientata nella città lagunare del XVI secolo, la trama è incentrata sull'amicizia profonda (che sfiora punte di amore incondizionato) tra Antonio (Gianluca Scognamiglio), ricco mercante veneziano, e Bassanio (Marco Maselli), spavaldo garzone che chiede al primo tremila ducati in prestito per conquistare la bella Porzia (Giorgia Quadri), agiata ereditiera di Belmonte. Antonio, non potendo dargli il denaro, che ha interamente investito nei traffici marittimi, pur di esaudire la richiesta del ragazzo si reca con lui dall'usuraio ebreo Shylock (Eros Pascale), intollerante nei confronti dei cristiani e insofferente del comportamento di Antonio, che presta soldi senza applicare il tasso d'interesse.
Nonostante ciò, Shylock cede la moneta a Bassanio, con Antonio come garante, a una condizione: in caso di mancato credito, il mercante veneziano salderà con una libbra della sua carne. Così Bassanio riesce a sposare la facoltosa donna e il compagno, Graziano (Davide Del Verde), prende in moglie la serva di lei, Nerissa (Giulia Cozzi). Intanto la sfortuna si accanisce su Shylock: sua figlia Jessica (M. Giulia Romanini) fugge di casa per maritare un cristiano di nome Lorenzo (Andrea Trifoglio), amico di Antonio e Bassanio. L'unica consolazione dell'usuraio ebreo deriva dalla pari sventura del mercante veneziano: le sue navi infatti sono disperse in mare cosicché non potrà sanare il debito.
Trascorso il tempo utile alla restituzione del prestito, Shylock porta Antonio di fronte al Doge e alla corte e chiede di far valere i propri diritti. Malgrado la crudeltà della proposta, la legge spinge al rispetto del contratto che prevede la violenza corporale: l'usuraio ebreo rifiuta anche il doppio del denaro perché quello che pretende, infine, è la pelle del mercante veneziano. Porzia e Nerissa, all'insaputa di tutti, partono alla volta della città lagunare per salvare, con un espediente, la situazione: si travestono da giudici supremi e intervengono nell'ingiusto processo.
Le due donne, furbescamente, ribaltano la sentenza e, oltre a mandare in rovina Shylock, con un divertente tranello si fanno giurare amore eterno dai propri mariti, in un lieto fine che ha meritato grossi applausi da parte degli spettatori. Pregevole, oltre all'interpretazione, anche la scenografia, che ha visto la divisione del proscenio in due parti con l'alternarsi dei dialoghi in primo e secondo piano.
La penultima pièce in programma è prevista per domenica 8 novembre, al Teatro Sociale, alle ore 19: la Compagnia dell'Eclissi di Salerno porterà in scena “L'arte della commedia” di Eduardo De Filippo con la regia di Marcello Andria.
di Antonella Argento
02/11/2015 alle 03:06:38
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