INIZIATIVA EDITORIALE
Il mito di Marco Pantani rivive a Pezze di Greco
Il giornalista Davide De Zan, in occassione del bicentenario della frazione, ha presentato il suo libro che cerca di fare chiarezza sulla morte del Pirata
FASANO - Il ricordo di un grande campione ma soprattutto di un uomo la cui morte nasconde molti, troppi, lati oscuri. La storia di Marco Pantani è stata raccontata ieri (lunedì 24 agosto), in piazza XX Settembre a Pezze di Greco, dal noto giornalista (oltre che amico dello stesso Pirata), Davide De Zan che ha presentato il suo libro “Pantani è tornato - Il complotto, il delirio, l'onore”. La serata, organizzata e presentata dal giornalista Mario Valentino e rientrante nella serie di manifestazioni per il Bicentenario della più popolosa fraziona fasanese, ha visto la partecipazione del due volte campione del mondo di ciclocross Vito Di Tano (omaggiato con un video in cui si rivivono i suoi successi commentati, tra l'altro, dal padre di Davide, Adriano De Zan), il presidente dell'Asd Narducci Antonio Zizzi, il presidente regionale della Federazione ciclistica Pasquale De Palma e dal sindaco di Fasano Lello Di Bari. Tra il pubblico il senatore Vittorio Zizza e l'assessore Laura De Mola.
Un libro completo quello del giornalista De Zan. Un lavoro nel quale, attraverso ogni pagina, vi si può leggere attentamente la storia del “Pirata” di Cesenatico. Una storia breve la sua, una carriera stroncata nel giugno del 1999 a pochi chilometri dalla vittoria del suo secondo “Giro d'Italia”, quando fu fermato a seguito di un controllo antidoping nel quale risultò una maggior concentrazione di globuli rossi, e quindi fu sospeso, tra mille dubbi sulla veridicità dei controlli. Una condanna che farà crollare ancora una volta il ciclista italiano. Una caduta questa volta da cui non si rialzerà mai più.
L'anno precedente si è era vissuta sulle strade italiane la prima vittoria del campione italiano al Giro, la più importante corsa a tappe di ciclismo su strada. Lo stesso anno Pantani trionferà anche al “Tour de France”. Una doppietta riservata a pochi campioni nell'olimpo del ciclismo. Una vita sportiva dunque ricca di salite e discese. Un "sali e scendi" che l'ha accompagnato anche nella sua vita privata e culminato il 14 febbraio del 2004 quando fu ritrovato morto nella sua stanza da letto in un residence a Rimini. La prima autopsia rivelò che la morte era stata causata da una conseguente overdose di cocaina.
Da qui parte la storia raccontata da De Zan nel suo libro e a lunghi tratti nella serata di ieri. Nel suo intervento l'autore del libro ha voluto tratteggiare il Pantani uomo, attraverso aneddoti e semplici gesti, e il Pantani sportivo. Un ciclista amato da giovani e anziani come ai tempi della coppia Bartali–Coppi. Un libro in cui si narra di amicizia, rispetto e affetto secondo l'autore, ma anche un libro che indaga su quelle ultime ore di Pantani in quella stanza da letto. Tanti dubbi sulla sua morte che ora chiedono risposte. Ed ecco che le pagine si scrivono da sole. Pagine ricche di testimonianze da parte di addetti ai lavori giunti sul luogo della morte del ciclista e che sono documentate dall'autore. Testimonianze che smontano la prima ipotesi di suicidio e che riaprono un caso su cui con coraggio lo stesso De Zan lotta accanto alla famiglia e all'avvocato del campione romagnolo.
Una spiegazione dettagliata da parte del giornalista, che veste i panni dell'amico, ma anche del professionista. Un racconto ricco di entusiasmo, con gli occhi e la voce di chi è alla ricerca della verità per lui, per la famiglia, per gli appassionati di ciclismo e per la memoria di Marco Pantani, il campione, a detta di De Zan, ucciso due volte.
di Donato Miccoli
25/08/2015 alle 01:37:31
Leggi anche:
Attualità
Attualità
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela