SPETTACOLO DA INCORNICIARE
Magiche atmosfere in piazza Ciaia con Ron e l'Orchestra della Magna Grecia
Il cantautore e l'ensemble diretta da Antonio Palazzo entusiasmano le migliaia di persone presenti all'atto finale della festa patronale
Foto Annarita Casale
FASANO - Un trionfo. E' quello che ha tributato piazza Ciaia a Ron ieri sera (lunedì 22 giugno) al termine del concerto che il cantautore ha tenuto a Fasano in chiusura dell'edizione 2015 della festa patronale. Uno spettacolo da brividi, con il suono caldo e avvolgente dell'Orchestra della Magna Grecia, diretta magistralmente da Antonio Palazzo (che ha curato i bellissimi arrangiamenti) ad accompagnare i grandi successi di una delle più belle voci del panorama musicale italiano. La serata era stata aperta da una breve presentazione di Maddalena Teofilo e dall'esibizione del soprano Grazia D'Aversa che, sempre insieme all'orchestra, ha proposto Habanera dalla Carmen.
Poi ecco le prime note degli archi dell'orchestra e l'ingresso sul palco di Ron che propone come primo brano Al centro della musica (brano tratto dall'omonimo album del 1981). "Queste sono orchestre che non devono morire mai - esclama il cantautore al termine del brano riferendosi naturalmente ai musicisti sul palco -. L'Italia spesso mette in disparte i suoi talenti". Ron poi sottolinea il bel clima e le belle persone che si respira in piazza Ciaia prima di intonare Anima (dall'album Guarda chi si vede del 1982 ed è con questo brano che trionferà al Festivalbar). L'artista ama raccontare anche come sono nati questi suoi successi ed ecco il primo ricordo per il suo grande amico Lucio Dalla. "Qualcuno starà pensando del perché non abbia ancora fatto un tributo a Lucio - dice -. Ma i testi di Al centro della musica e di Anima sono proprio di Lucio". E giù l'aneddoto di come abbia portato la musica di Anima a Dalla alla vigilia di un viaggio di quest'ultimo negli States. "Doveva mancare qualche mese e al suo ritorno gli chiesi dove poi avesse scritto il testo della canzone - narra Ron -. Mi intrigava sapere se magari l'avesse scritta a New Orleans o a Los Angeles. Lui, invece, mi dice: "L'ho scritta in aereo al ritorno, guardando fuori dall'oblò". Immenso Lucio". Anche la terza canzone in scaletta, Io ti cercherò (inizialmente inserita nell'album Una città per cantare del 1980 e poi in un Qdisc con Goran Kuzminac e Ivan Graziani dello stesso anno) ha il testo scritto da Dalla.
Non ci si ferma e via con Per questa notte che cade giù (dall'album Calypso del 1983) scritta in un momento "down" e L'uomo delle stelle (con cui partecipa a Sanremo nel 2006. Quest'ultima canzone gli offre la possibilità di parlare della sua attività a favore della ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica. Ron è testimonial dell'Aisla, l'associazione che si occupa appunto di reperire fondi per combattere questa terribile malattia. A sceglierlo, anni fa, il presidente del sodalizio Mario Melazzini, grande amico del cantante e malato, appunto di Sla. Nel 2005 per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccogliere fondi il cantante incise l'album Ma quando dici amore, una serie di duetti con grandi artisti della musica italiana tra i quali Elisa, Claudio Baglioni, Lucio Dalla e Jovanotti.
La serata fasanese è ormai lanciata e così arrivano Tutti quanti abbiamo un angelo (da Angelo del 1994) con un primo coinvolgimento del pubblico e la recente Mi sto preparando (dall'album Way out del 2013) che segna anche l'inizio del momento acustico del concerto e l'entrata in scena della violoncellista Giovanna Famulari. Con quest'ultima suonerà anche Cosa sarà (lato b del 45 giri Ma come fanno i marinai del 1979 portato al successo da Lucio Dalla e Francesco De Gregori), Una città per cantare (cover di un brano di Danny O'Keef, primo grande successo dell'artista), Il gigante e la bambina (brano del 1971 con un testo allora censurato dalla Rai in quanto parlava di uno stupro) e Vorrei incontrarti fra cent'anni (canzone con cui Ron, nel 1996, in coppia con Tosca, vince a Sanremo).
Per il gran finale torna sul palco l'Orchestra per Sei volata via (da Cuori di vetro del 2001, pezzo scritto per lui da Jovanotti), il capolavoro Piazza Grande (brano di cui Ron, nel 1971, scrive la musica con Dalla che la porterà ad essere uno dei brani più belli in assoluto della musica italiana), la trascinante Joe Temerario (del 1984) prima della magica atmosfera creata da Non abbiam bisogno di parole (da Le foglie e il vento del 1992).
Il presidente del Comitato Feste Patronali Giuseppe Ancona sale sul palco e omaggia Ron di una targa raffigurante il rosone della Chiesa Matrice e sottolineando come "questa sera si sia realizzato un sogno". L'ovazione finale per il cantautore è la degna conclusione di un concerto che resterà negli annali della storia fasanese, Un vero e proprio racconto dell'anima non solo per l'artista ma anche per chi, ormai da oltre 40 anni, lo segue lasciandosi trasportare da intense melodie e dallo stile raffinato. "Abbiate speranza" dice Ron salutando a braccia alzate il pubblico fasanese. E poi via, perché domani c'è un'altra città per cantare.
di Alfonso Spagnulo
23/06/2015 alle 07:05:37
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