RIEVOCAZIONE STORICA
A Fasano la Scamiciata non si arrende neanche dinanzi alla pioggia battente
Il corteo si è svolto ugualmente seguendo un percorso più breve: centinaia di visitatori non hanno voluto perdere lo spettacolo inscenato da oltre 350 figuranti in costume
Foto Annarita Casale
FASANO – Chi si aspettava per l'edizione 2015 una “festa della Madonna” con sole cocente, temperature estive e ventagli sventolanti ha visto amaramente deluse le sue attese: ma anche in una giornata di improvvisa negatività meteorologica, la Città di Fasano ha mostrato il proprio attaccamento alla tradizionale Scamiciata che si è svolta nella serata di ieri (sabato 20 giugno). Il merito è stato doppio: del Comitato Giugno fasanese che, dopo un anno di duro e pregevole lavoro, ha deciso di sfidare la pioggia e dare il via all'attesa sfilata in costume; dei tenaci visitatori che, impugnando ombrelli e impermeabili, hanno affollato ugualmente le strade del centro per assistere alla rievocazione storica.
Notevolmente ridotto il percorso del corteo, per consentire altri oltre 350 figuranti di raggiungere celermente piazza Ciaia: partendo da viale della Resistenza, la parata ha attraversato le vie San Francesco, Piave, Cenci, corso Vittorio Emanuele, le vie Egnazia e Roma, corso Garibaldi fino alla destinazione finale. Dopo momenti di intrattenimento degli stessi gruppi folk nella scuola Collodi, Scamiciati ed ospiti hanno fatto bella mostra di sé senza farsi scalfire dalle gocce insistenti. Ad aprire la sfilata sono stati i “Pistonieri Archibugeri di s. Maria del Rovo” di Cava dei Tirreni (in provincia di Salerno), immediatamente seguiti dai cortei storici gemellati: “Nundinae” di Gravina; “Aquavivae ab Aragonia” di Conversano; “La Battaglia tra Turchi e Cristiani” di Tollo (in provincia di Chieti) e “Il Corteo del Balì Carafa” di Putignano. Immancabile nella parata il gruppo di sbandieratori e battitori “'Nzegna” di Carovigno.
Il vessillo della Scamiciata è stato issato nel percorso assieme allo stendardo dell'Universitas (come veniva definita Fasano nel XVII secolo) e ai labari dei Santi Patroni, la Madonna di Pozzo Faceto, san Giovanni Battista e santo Stefano Protomartire, trainati sulla barca che simboleggia il trionfo, datato 2 giugno 1678, dei nostri padri sugli invasori turchi: per festeggiare la vittoria, la dama, i dignitari, i rappresentanti delle famiglie nobili con i propri stemmi (il luogotenente Fra' Zurlo da Crema, accompagnato dal sindaco Pompeo Mignozza, e poi il Balì di Malta e Fra' Brancaccio), assieme all'intero popolo esultante, hanno deposto le chiavi della città ai piedi dei protettori che hanno difeso questi luoghi al tempo della barbarie straniera.
Tra canti e balli della tradizione pugliese ed europea, la cerimonia è stata ravvivata dai gruppi folk “U panaridd” di Pezze di Greco, “Impronte di Puglia”, “Vajichki” di Straldzha (Bulgaria), “Sannio Antico” di Casalduni (in provincia di Benevento), “Zompa Cardillo” di Montemarano (in provincia di Avellino): gli ultimi tre, protagonisti dello spettacolo “Ritmi e suoni del Mediterraneo”, hanno potuto esibirsi brevemente in piazza Ciaia, prima che un nuovo temporale sancisse la chiusura anticipata degli eventi del sabato della festa patronale.
di Antonella Argento
21/06/2015 alle 05:55:46
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