INCONTRO CULTURALE
Una giornata di studio sulla Scamiciata, tradizione che lega Fasano alla Puglia
La prof.ssa Vincenza Musardo Talò ha ripercorso la storia di costume diffuso in terra ionica ancor prima che nella nostra città
FASANO – La Scamiciata è una nobilissima tradizione che i fasanesi tramandano da secoli e generazioni: «non ci siamo inventati nulla», ha precisato Margherita Latorre, ed anzi, dal 1978 abbiamo fatto rivivere un rito sacro e profano celebrato continuativamente dal 1678 al 1800 circa, quando la polizia borbonica interdisse la rievocazione storica assieme a tutte le altre manifestazioni considerate sovversive. L'occasione per parlare di un costume così radicato nella nostra cultura è stata la quindicesima giornata di studio sul Seicento, che ha avuto luogo ieri pomeriggio (martedì 16 giugno) nella chiesa del Purgatorio per introdurre di fatto gli eventi del Giugno Fasanese. A promuovere l'incontro erudito è stato il Centro Studi “Valerio Gentile”, che ha affidato alla sapienza di una relatrice d'eccezione il compito di ripercorrere la storia delle Scamiciate pugliesi: la prof.ssa Vincenza Musardo Talò, critico d'arte, presidente dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (sezione di Taranto), insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica.
Il vicesindaco Gianleo Moncalvo ha introdotto la serata con un racconto personale: la Scamiciata è una usanza così viscerale a Fasano che anche i suoi figli, molto piccoli in realtà, sognano di sfilare con gli abiti del ‘600 assieme ai meravigliosi figuranti e ai cortei storici d'Italia. Dopo aver “strappato” a Moncalvo la promessa di produrre un secondo volume per raccogliere le relazioni delle giornate di studio (il primo è stato edito nel 2008 da Schena), Margherita Latorre ha passato la parola alla sorella e docente Antonietta, che ha presentato l'emerita ospite e il progetto culturale del Centro Studi “Valerio Gentile” inerente al Giugno Fasanese: un lavoro fatto di ricerche, studi e riflessioni sull'antichissima tradizione della nostra città.
La prof.ssa Musardo Talò ha parlato della Scamiciata come di una festa religiosa, perché legata essenzialmente all'intercessione dei Santi Patroni, la Madonna del Pozzo e San Giovanni Battista, nella vittoria dei fasanesi sui turchi, ma anche profana: ogni anno, infatti, si propone la “battaglia giocosa” che ricalca il lontano scontro con gli infedeli. Analizzando le fonti storiche si scopre che questo rito era presente anche in altre realtà della terra ionica, ad esempio a Grottaglie o a Taranto, ma, soffocato dai fatti politici del XIX e XX secolo, il costume non è più riemerso. Uno dei termini antichi per indicare questa tradizione era precisamente “sgambisciata”, dal nome di una veste senza la forma delle gambe che indossavano i soli uomini nel 1600 ma anche prima. Oggi la rievocazione fasanese si unisce a quella di altri cortei storici d'Italia (Tollo, Putignano), a testimonianza di un'usanza ancestrale ed essenzialmente tipica del Centro-Sud.
di Antonella Argento
17/06/2015 alle 07:06:30
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