L'incredibile sound dei Caravan travolge il teatro Kennedy di Fasano

FASANO – Alla celebre In The Land of Grey and Pink, traccia che dà anche il titolo ad uno dei più riusciti album dei Caravan, la diciottesima edizione di “Fasano Jazz” ha voluto porgere un importante tributo, segno di rispetto e devozione per una band leggendaria che a partire dagli anni '70, dalla città inglese di Canterbury, ha raggiunto fama internazionale. Merito della sua musica che, accanto a quella dei Soft Machine e degli Henry Cow, ha fatto conoscere il cosiddetto “Canterbury Sound” nel mondo. Per la serata centrale del cartellone della rassegna organizzata dal Comune di Fasano con la direzione di Domenico De Mola, ieri (lunedì 1° giugno), al Teatro Kennedy, i Caravan hanno dato prova del loro incredibile stile musicale con un concerto letteralmente esplosivo, unica tappa della formazione del centro-sud d'Italia (dopo l'esibizione settentrionale a Schio il 30 maggio, ndr).

Sul palco, con lo storico e travolgente leader Pye Hastings (voce e chitarra) sono saliti Geoffrey Richardson (violino, chitarra e spoons), Jan Schelhaas (keyboards), Jim Leverton (basso) e Mark Walker (batteria), musicisti capaci di dimostrare come la passione sia in grado di trascendere il tempo che passa e persino la perdita di un amico come Richard Coughlan, storico batterista e fondatore della band con Hastings, scomparso nel 2013. Non poteva quindi mancare il suo ricordo, affidato chiaramente alla musica.

«I Caravan rappresentano meglio di tutti il “Canterbury Sound” che racchiude folk, avanguardia, psichedelico, sonorità elettroniche e jazz. A distinguerli però è la melodia». A ribadirlo prima del concerto fasanese è stato Mario Giammetti, giornalista per il mensile “Classic Rock Italia”, intervenuto prima del live assieme a Donato Zoppo, critico e scrittore molto legato a “Fasano Jazz”. E in effetti, quello che stupisce nella musica dei Caravan è la grande maestria nel combinare generi diversi restando fedeli al valore della melodia, alle divagazioni strumentali, all'alchimia del gruppo che oscilla dal rock al sentimento.

La band, nome di spicco del panorama progressive rock mondiale, ha avuto diverse formazioni ma non ha mai perso i suoi tratti distintivi. A Fasano ha riproposto, tra l'entusiasmo popolare, alcuni dei suoi evergreen come In The land of Grey and Pink, e poi diversi brani tra cui All this colud be yours, This is what we are, Farewell my old friend, Trust me I am a doctor, I'll be there for you, The Paradise Filter. Il concerto di punta dell'edizione 2015 di “Fasano Jazz” ha presentato, dunque,  performance travolgenti portando a segno l'ennesimo successo di una manifestazione ormai sinonimo di musica ricercata e di qualità.