Storia e innovazione per il rilancio del sito archeologico di Egnazia

FASANO - Storia e innovazione si uniscono per rendere ancor meglio fruibile uno dei siti archeologici più belli d'Italia: Egnazia. Ieri (venerdì 22 maggio) un grande evento ha segnato la storia del parco archeologico di Savelletri. "L'Atlantide pugliese", come viene definita appunto Egnazia, ha aperto percorsi inediti e prima inaccessibili come, ad esempio, le terme del foro, che attraverso una passerella potranno essere visitate. Per presentare le tante novità 'egnatine' si è voluta organizzare appositamente anche una due giorni di studio con diversi illustri ospiti. Si è cominciato proprio ieri sul tema "Il parco archeologico d'Egnazia". Il convegno ha visto inizialmente i saluti del Segretario generale del Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo Antonia Pasqua Recchia, del sindaco di Fasano Lello Di Bari, del Segretario regionale del Ministero dei Beni Culturali Eugenia Vantaggiato, del Direttore del Polo museale della Puglia Fabrizio Vona e del direttore generale Arcus Ettore Pietrarossa. Gli interventi sono stati moderati dal Soprintendente Archeologia della Puglia Luigi La Rocca a cui è spettato anche il compito della prima relazione sul tema "Ricerca, tutela, conservazione e valorizzazione della città antica". A seguire la dottoressa Raffaella Cassano dell'Università di Bari su "Archeologia e pubblico: dallo scavo alla valorizzazione". Al tri interventi quelli di Angela Cinquepalmi, Francesco Longobardi, Gianluca Mastrocinque e Paolo Mauriello. Sul tema "Parchi archeolofici. Esperienze di valorizzazione" hanno relazionato il Soprintendente Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto Francesco Canestrini e Paolo Gasparoli del Politecnico di Milano. 

Ma quali, oltre al percorso delle terme succitato, le altre novità che fornirà Egnazia? Innanzi tutto fa la sua comparsa la tecnologia hi-tech con tablet e Gps. Ci sarà, infatti, un nuovo percorso con un  innovativo sistema di pannelli illustrativi in italiano e inglese supportato da una serie di tablet che, passo dopo passo grazie alla localizzazione delle coordinate Gps, accompagneranno i visitatori alla scoperta della storia di Egnazia e dei suoi resti, venuti a galla in cento anni di scavi. Oltre alla visita virtuale ecco le calcare, cioè i grandi forni per la produzione della calce che attestano l'attività edilizia della città fra il V e il VI secolo dopo Cristo. Sempre grazie a una nuova passerella ci si potrà affacciare sui resti delle due basiliche paleocristiane. A rendere possibile quest'opera di valorizzazione del parco archeologico è stato un finanziamento messo a disposizione da Arcus, società partecipata dal ministero dell'Economia

"Questo progetto - sottolinea il Soprintendente La Rocca - evidenzia l'inscindibile connessione di un percorso che dalla ricerca e dallo studio, passando per la tutela e la conservazione, non può che condurre alla valorizzazione e piena fruizione del nostro patrimonio. Fruizione che passa anche da un completo rinnovamento dei pannelli e dalla produzione di guide su tablet che integrano il racconto tradizionale dell'area archeologica attraverso ricostruzioni tridimensionali e contenuti inediti. E poi c'è una particolare attenzione alla visita per il pubblico non vedente per i quale sono state create audioguide e delle mappe tattili, cioè dei pannelli che ricostruiscono il percorso archeologico attraverso la scrittura in braille". In questo senso questo intervento finanziato da Arcus e condotto in sinergia fra segretariato regionale dei Beni culturali, Soprintendenza archeologica della Puglia e Università di Bari è importante perché ha coniugato la ricerca, e dunque attraverso gli scavi l'ampliamento delle conoscenze, con opere di restauro e conservazione mirate a una fruizione di impianto quanto mai moderno".