ARTE E MUSICA
Maria Grazia Pani presenta a Fasano la bellezza della lirica
La soprano, ideatrice di TeatrOpera, ha offerto agli spettatori del Teatro Sociale un concerto-spettacolo vivace e molto apprezzato dai giovani
FASANO – Musica e narrazione s'intrecciano e si fondono nell'immaginario di Maria Grazia Pani, docente di canto al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e protagonista, nell'ultimo decennio, di numerose opere liriche in scena nei teatri di tutta Italia. Nel 2001 la soprano ha ideato TeatrOpera, una nuova modalità di proporre l'opera lirica ad un pubblico giovane e variegato. La sperimentazione è stata un vero successo: gli spettacoli della Pani, che alternano parti recitate ad interpretazioni canore superbe, sono stati molto apprezzati al Teatro Petruzzelli di Bari. I canovacci delle sue produzioni sono confluiti nel libro “TeatrOpera. Esperimenti scenici” (Florestano Edizioni) che è stato presentato ieri sera (lunedì 11 maggio) al Teatro Sociale di Fasano.
Ad organizzare l'iniziativa sono state le locali associazioni “Presidio del libro”, “Fasanomusica” e “Il Salotto delle Arti”, con il patrocinio del Comune di Fasano. L'autrice, presentata dalla prof.ssa Annamaria Toma, ha illustrato il suo lavoro come «un mezzo necessario per avvicinare l'opera lirica ai ragazzi e alla gente comune»: attraverso la rielaborazione in chiave ironica e fantasiosa delle trame o delle vite dei maggiori compositori italiani, il prodotto teatrale offerto agli spettatori è davvero una piacevole sorpresa di alto livello. La lirica, grazie alla creatività della Pani, riesce ad emergere dal magma della realtà contemporanea per comunicare le emozioni immortali e il fascino immutato di Verdi o Puccini.
Per offrire agli spettatori fasanesi un assaggio del format TeatrOpera, sono state rappresentate alcune parti di “Puccini, mon amour” e “Mi chiamano Frou Frou”: il primo adattamento racconta la storia di Mimì, la prima (ipotetica) fidanzata del giovane Puccini ai tempi del Conservatorio a Milano, colei che dà poi il nome alla protagonista de “La Bohème”; ragazza sognatrice ed aggraziata, osserva il compositore da lontano durante gli anni del suo successo, ormai irriconoscibile tombeur de femmes e non più timido artista dal carattere solitario. “Mi chiamano Frou Frou”, invece, è un omaggio all'Operetta italiana: unisce trame diverse e personaggi lirici già noti per tratteggiare donne innamorate, uomini impertinenti e piaceri della Parigi migliore.
Ad eseguire arie e duetti di Puccini e Strauss sono stati i soprani Paola Leoci e Oh Jihye e il tenore Giovanni Guarino, accompagnati al pianoforte da Raffaella Migailo, mentre la voce recitante è stata quella dell'attrice Giusy Frallonardo: un gruppo straordinario per la magistrale interpretazione delle parti e per l'empatia creata col pubblico. Un esperimento riuscito, insomma, che ha ricevuto calorosi applausi anche dagli entusiasti spettatori fasanesi.
di Antonella Argento
12/05/2015 alle 05:11:30
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