SEMINARIO DI FORMAZIONE
Letteratura e guerra al liceo 'da Vinci' di Fasano
Incontro con il prof. universitario Stefano Bronzini per gli alunni di quarto e quinto superiore sul tema 'Dietro le trincee'
FASANO- Terzo appuntamento questa mattina (22 aprile) con il seminario di formazione “Gli eroi e le battaglie. Il tema della guerra nella tradizione letteraria e artistica occidentale”. Un ciclo d'incontri organizzato con la collaborazione tra il dipartimento LELIA dell' “Università degli studi di Bari” e il “Presidio del libro” di Fasano. Le classi quarte e quinte dell'istituto di scuola superiore fasanese “Leonardo da Vinci”, diretto dalla preside Stella Carparelli, lasciati quaderni e libri nelle proprie aule, si sono dirette presso l'auditorium dell'istituto scolastico, dove è intervenuto il docente ordinario di Letteratura Inglese, presso il dipartimento LELIA, Stefano Bronzini.
Nel centenario dell'ingresso nella Prima Guerra Mondiale da parte dell'Italia, guerra che la storia ci insegna più di posizione che di movimento, tema dell'incontro è stato “Dietro le trincee”. Partendo dall'espressione linguistica Rompere le scatole, nata proprio nel periodo del primo conflitto mondiale all'interno delle trincee e utilizzata per partire all'attacco, ha sottolineato il docente nel suo intervento, come la guerra sia stata vissuta soprattutto come rottura.
Tra aneddoti e racconti il professor Bronzini ha evidenziato come per la lingua italiana e le altre lingue europee, la guerra in trincea sia stata occasione in cui i diversi linguaggi dei soldati abbiano creato un effetto di contaminazione e di rottura degli schemi linguistici e letterari. Nel suo excursus letterario, partendo dalla teoria di Darwin sull'evoluzione e la selezione naturale, il professor Bronzini ha spiegato come una vera e propria rottura di pensiero sia nata nel secolo antecedente alla guerra, passando in questo modo per la letteratura del periodo. «Una letteratura che ha influenzato i soldati inglesi durante guerra, - ha spiegato il docente - che vivevano la guerra come un gesto cavalleresco, emozionati all'idea della sfida a corpo a corpo».
Una rottura che ha cambiato gli schemi umani del linguaggio, come nella raccolta “Modern Love” dello scrittore inglese George Meredith, dove vi è la capacità della formula romantica, ma che resti comunque un'opera complessa che pone il problema della norma espressiva del moderno. Nel suo intervento agli studenti il professor Bronzini ha colto anche l'occasione per abbracciare il tema della scuola. Partendo da un passo della poesia del poeta americano Robert Frost, “The road not taken”, ha sottolineato come: «Lo studio non serve per apprendere le competenze, ma per apprendere quello che non so», riabbracciandosi in un certo modo al pensiero e all'esperienza vissuta dagli studenti pochi giorni fa con il cantautore Roberto Vecchioni. Tanti gli applausi da parte degli studenti e docenti per il professore, che tra battute e spunti presi dalla vita quotidiana, ha potuto rompere quel senso di distanza nel mondo scolastico con cui spesso i giovani alunni convivono.
di Donato Miccoli
22/04/2015 alle 14:50:14
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