32ESIMA STAGIONE CONCERTISTICA
La travolgente musica della MinAfric Orchestra accende Fasanomusica
Ieri, 10 aprile, nell'ultima serata della 32° stagione al Teatro Kennedy, si è esibita la band guidata da Pino e Livio Minafra
FASANO – Tante sono le modalità con cui si può intraprendere un viaggio. Una delle più comode, ma non per questo meno entusiasmante, si serve di uno speciale mezzo di trasporto: la musica. Non serve il biglietto, né tantomeno la valigia, occorre solo una sfrenata voglia di lasciarsi coinvolgere dagli immensi luoghi che essa è in grado di raggiungere e dalle sue melodie. Quelle trasmesse sul palco del Teatro Kennedy, per la 32° stagione di Fasanomusica, nella serata di ieri (venerdì 10 aprile) hanno condotto il pubblico in un Sud intenso, fatto di suoni forti come forte è la sua gente, e di puro divertimento, percepito a tutti gli effetti dai presenti. Condottieri d'eccellenza, in uno speciale itinerario dedicato al Meridione, sono stati gli eccezionali musicisti della MinAfric Orchestra, diretti dal vulcanico maestro, compositore e musicista Pino Minafra. Questi gli indiscussi talenti del jazz che hanno presentato un concerto colorato di musica, allegria e tradizione: Livio Minafra al pianoforte, Giorgio Albanese alla fisarmonica, Vito Francesco Mitoli e Marco Sannini alle trombe, Roberto Saviano, Gaetano Partipillo, Carlo Actis Dato e Nicola Pisani al sax, Sebi Tramontana e Beppe Caruso ai tromboni, Giorgio Vendola al contrabbasso, Vincenzo Mazzone e Giuseppe Tria alla batteria, percussioni e timpani. La formazione tutta al maschile ha potuto contare sullo splendore vocale ed estetico di quattro cantanti, quelle del quartetto barese delle Faraualla (Gabriella e Maristella Schiavone, Terry Vallarella e Serena Fortebraccio).
La partenza di questo «straordinario concerto», come definito dalla presidente Mariolina Patronelli Castellaneta in apertura, è stata affidata ad un brano verace, che incarna la potenza del sole della Puglia e di tutti i paesi che la circondano. Maccaroni, pezzo scritto da Livio Minafra, ha aperto le danze di un'esibizione creata per fondere locale ed etnico. Con Minafric, firmato dallo stesso artista, la band ha fatto tappa in Africa, trasmettendo il valore della contaminazione, intesa come un valore aggiunto per i popoli. Dal continente africano, grazie a La girandola, la sosta ha toccato il Salento e il mito della taranta, riletto con la raffinatezza della fisarmonica del giovane talento ostunese di Giorgio Albanese alla fisarmonica.
L'essenza femminile ha fatto la sua comparsa sul palco con Masciare, composizione di Gabriella Schiavone con l'arrangiamento di Roberto Ottaviano: un omaggio a quelle figure del passato a cavallo tra donna e strega, capaci di fare sortilegi e presagi. Le Faraualla sono state, quindi, protagoniste di due canzoni a cappella - una dedicata alla tradizione dell'Inno della Desolata di Canosa e una alla medicina popolare pugliese , in cui hanno mostrato egregiamente le loro doti polifoniche e la capacità di ridare lustro ai canti popolari. La MinAfric Orchestra è tornata a farsi sentire con Mediterraneo, La Danza del Grillo e Fabula Fabris contenente l'inserto del quartetto vocale Sind.
A concludere l'energico viaggio, che partito dalla Puglia ha percorso l'intero bacino Mediterraneo, è stato un lungo momento musicale d'improvvisazione, all'interno del quale gli strumenti, le voci, il megafono e il carisma del ruvese Pino Minafra hanno trascinato la platea in un vortice di divertimento. E come tutti i viaggi, anche quello compiuto con la MinAfric Orchestra ha lasciato un segno nei suoi “avventurieri”: il recupero delle proprie radici e l'importanza della contaminazione di culture e popoli come ricchezza per l'identità.
di Angelica Sicilia
11/04/2015 alle 01:02:06
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