SPETTACOLO DA NON PERDERE
Savino Zaba: 'Un onore per me suonare a Fasano, terra di musicofili'
Il noto conduttore televisivo e radiofonico proporrà al Teatro Sociale, domani (26 marzo), lo spettacolo 'Canto... anche se sono stonato'
FASANO - Con “Beato a chi ti Puglia”, tratto dall'omonimo libro, ha riscosso consensi ovunque. Il suo modo istrionico di porsi al pubblico lo rende uno dei personaggi emergenti del panorama musicale e teatrale italiano. Parliamo di Savino Zaba, il noto conduttore televisivo e radiofonico Rai che domani (giovedì 26 marzo), sarà sul palco del Teatro Sociale di Fasano (sipario ore 21) con un nuovo spettacolo di teatro canzone: “Canto…anche se sono stonato”, titolo ispirato alla celebre canzone di Lelio Luttazzi. Osservatoriooggi.it ha voluto intervistarlo in vista della sua tappa fasanese e Savino, con la sua innata simpatia e cortesia, ha voluto illustrarci questa sua nuova produzione partendo proprio dal titolo. "Ho preso spunto da una canzone di Luttazzi ma non per mettere le mani avanti - dice ridendo Zaba -. E' poi il pubblico che decide a fine serata se sono stonato o se i miei musicisti sono stonati dato che anche a loro ho affibbiato il nome 'Stonato Band'. A proposito dei musicisti permettetemi un inciso: credo di aver scelto il meglio in circolazione. Tenete presente che io non sono un cantante anche se mi diverto a farlo. Tornando al titolo dello spettacolo devo dire che l'ho scelto per l'amore che nutro nei confronti di Luttazzi, un grande artista e un faro per chi fa un lavoro come il mio cioè il conduttore. Lui era anche musicista e scrittore, insomma quello che piace a me: una visione del conduttore ad ampio raggio. Durante la serata racconto 40 anni della nostra storia, dagli anni 20' agli anni 60', dal punto di vista sociale ed economico ma grazie alla musica. E in quel periodo i generi erano il jazz e lo swing. Quindi una musica che io adoro. Così ho messo insieme tre mie grandi passioni: musica swing, la storia e la radio perché lo spettacolo è ambientato in una trasmissione radiofonica".
Nel senso che oltre a cantare racconterai pezzi di storia italica quindi.
"Esattamente. E' un teatro-canzone sulla scia del precedente 'Beato chi ti Puglia' ma con genere musicale totalmente diverso. Un teatro-canzone che amo definire 3.0 cioè di nuova generazione dato che c'è interazione con il pubblico, racconto, teatro, musica e ci sono le immagini perché attraverso queste riesco ad evocare quei tempi. E poi, sorpresa delle sorprese, ci sono degli ospiti importanti che ad un certo punto si palesano e con cui interagisco. Colpi di scena che vederete durante lo spettacolo".
Come hai scelto i brani in scaletta dato il vasto arco di tempo raccontato? Canzoni manifesto del periodo o preferenze personali?
"L'uno e l'altro. Ho scelto canzoni che rappresentano quel periodo particolare. Saranno oltre 20 brani uniti tra loro anche perché mi sono divertito a fare mix di canzoni e lo spettatore dovrà scoprire di volta in volta che pezzo sta arrivando dato che inizia in un modo e finisce in un altro. Quindi canzoni manifesto e brani che piacciono a me ma sono tutte delle hit pazzesche. Lo spettatore non potrà dire 'questa non la conosco'.. Sono tutte strafamose".
Ma la passione per questo genere di musica l'hai sempre avuta o è una cotta temporanea?
"E' assolutissimamente una mia passione. Non sono mai stato un jazzista o uno swinghettone di primo pelo ma a casa ho sempre amato ascoltare questo genere. Ma lo spettacolo non è solo musica, come dicevo. E' anche racconto, a cui sono particolarmente legato. Sono sei-sette anni che il filone teatral-musicale mi accompagna e ora ci sto mettendo dentro le mie passioni. La prima volta la Puglia e ora la radio e la musica swing. E poi c'è un'altra cosa che da sempre mi caratterizza anche nella professione di conduttore televisivo e radiofonico. Tutto viene raccontato con una sottile ironia. Anche le cose più dure".
A proposito di Puglia e di Fasano. Sai vero che il pubblico fasanese è buongustaio dal punto di vista musicale dato che è abituato a pregevoli cartelloni come Fasanomusica e Fasano Jazz?
"Certo. Infatti mi aspetto tanta gente proprio per questo. A Fasano ci sono tanti appassionati di musica e di teatro. E sarà un bel confronto. Non è una sfida, ci mancherebbe. Per me è un onore. A Fasano ci sono già stato con lo spettacolo precedente e fu una bella serata con il Teatro Kennedy quasi pieno. Domani suonerò in un teatro più piccolo, il Sociale, che mi dicono essere bellissimo, ma spero che la gente possa comunque apprezzare. So di venire in pasto a un popolo di musicofili ma sappiamo il fatto nostro".
Hai già proposto lo spettacolo a Roma. Come ha risposto la Capitale?
"A Roma due date sold-out. Abbiamo suonato nel prestigioso Salone Margherita e c'era il gotha. Ho anche scoperto che Renzo Arbore ha recensito in video lo spettacolo. Fino ad ora abbiamo fatto registrare il pienone in tutte le date con il pubblico che ha risposto alla grande. Devo sottolineare il fatto che io amo cambiare gli spettacoli di volta in volta facendo impazzire musicisti e tecnici. Cerco di trovare sempre una chiave diversa. Chi vede lo spettacolo la sera prima si troverà di fronte qualcosa di diverso la sera dopo. Ad esempio da Fasano a Bari, tappa successiva del nostro toru, ci saranno differenze anche se questa volta poche in quanto le ultime modifiche le ho fatte a Roma".
Nella Capitale ti ci sei trasferito per motivi di lavoro ma il tuo legame con la Puglia è ancora forte tanto che hai scelto tutti musicisti pugliesi.
"C'è un cordone ombelicale che lega me e la Puglia. E non si spezzerà mai. E' la mia terra. Il primo spettacolo parlava di Puglia e i musicisti erano romani. Ora è esattamente il contrario. Mi sono detto: 'non parlo della mia terra ma, cacchio, almeno voglio i musicisti pugliesi'. Infatti tutta la squadra tecnica, musicale e di produzione è pugliese. Mi costa forse di più ma chi se ne frega. Per provare sono costretto a prendere continuamente aerei e venire in Puglia ma mi piace così. Forse è un pretesto per tornare spesso nella mia terra, a casa mia. Ho anche il batterista fasanese ma non tutti sanno che Antonio Di Lorenzo è nato a Cerignola come me e ci conosciamo da più di vent'anni. Insomma, di motivi per venire a vedere lo spettacolo ce ne sono. Vi aspetto".
Zaba sarà accompagnato dalla “Stonato Band”, ossia da Davide Saccomanno (pianoforte), Antonio Di Lorenzo (batteria), Davide Penta (basso), Mino Lacirignola (tromba), Francesco Lomangino (sax), e dalle “Swing Out Dancers”, ossia da Tiziana Loconsole e Deborha Brandonisio. Info e prevendita: Bar “Bella Napoli” (080. 4422464). Costo del biglietto: 15 euro. Lo spettacolo sarà proposto anche il 28 marzo al Teatro Palazzo di Bari.
di Alfonso Spagnulo
25/03/2015 alle 08:40:46
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