Torna il 'Cinemartedì' al Teatro Kennedy di Fasano

FASANO - Dopo qualche anno di sospensione, il “Kennedy” ripropone la rassegna di cinema di qualità che in oltre venticinque edizioni, sotto il nome di “Cinemartedì”, ha saputo guadagnarsi nel corso del tempo una affezionata platea di appassionati della “settima arte”, capaci di apprezzare la bellezza di una serata al cinema anche in giorni diversi da quelli canonici del fine settimana. E in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione, la grande sala di via Pepe non poteva mancare questo suo tradizionale appuntamento, che vede l'attivissima Paola Bongiorno nel ruolo di organizzatrice e selezionatrice delle proposte da presentare al pubblico, tutte novità in prima visione a Fasano. Sono cinque i titoli in programma, stavolta quattro di martedì e uno di mercoledì.

Si comincia martedì 3 marzo con La teoria del tutto di James Marsh, storia della vita dell'astrofisico e cosmologo britannico Stephen Hawking (tuttora vivente), interpretato da uno straordinario Eddie Redmayne, premio Oscar 2015 come miglior attore, bravissimo a rendere sullo schermo la progressiva decadenza fisica del celebre scienziato, dovuta alla grave malattia neurologica che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Grazie alla moglie che si sacrifica per assisterlo, Hawking, nonostante gli enormi impedimenti, può continuare a coltivare il sogno di scoprire il segreto dell'universo, che, nell'apparente contrasto fra scienza e fede, al di là di ogni formula matematica, si rivela essere proprio l'amore.

Mercoledì 11 marzo (essendo il giorno precedente occupato da un concerto di Fasanomusica) potremo vedere Still Alice, opera che ha fruttato alla sua protagonista, Julianne Moore, l'Oscar 2015 per la migliore attrice. Anche questa statuetta, dunque, è andata all'interprete di un personaggio che, come nel film precedente, si ritrova improvvisamente a combattere contro un male devastante: una forma di Alzheimer precoce che fa crollare tutte le sue certezze e, senza mielosi patetismi, costringe ogni spettatore a misurarsi duramente col dramma dell'impotenza di fronte al dolore.

Si potrà invece sorridere martedì 17 marzo con la commedia umoristica francese Non sposate le mie figlie!, campione d'incassi oltralpe, scoppiettante riflessione sui pregiudizi razziali di una coppia di genitori che vede le quattro figlie andare in sposa, rispettivamente, a un arabo, un ebreo, un asiatico e un africano. Situazione paradossale, certo, ma paradigmatica del melting pot contemporaneo.

Nonostante il titolo, Hungry hearts, e nonostante l'ambientazione a New York, è italiano il quarto film in programma, martedì 31 marzo. Con questo dramma psicologico che sfocia nel thriller, il regista Saverio Costanzo racconta la vicenda di una giovane madre talmente possessiva da sfiorare la follia, in nome di un rapporto esclusivo e delirante che nuoce alla salute del figlio. Tocca al padre salvare il bambino dalle insane pulsioni della mogliettina, ed è un bel duello attoriale fra Alba Rohrwacher e Adam Driver, entrambi premiati all'ultima Mostra del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione.

Il ciclo si chiuderà martedì 7 aprile con The imitation game, film di grande successo sulla vita di Alan Turing, uno dei più importanti matematici di tutti i tempi, che durante la seconda guerra mondiale si mise al servizio dell'intelligence britannica riuscendo a decriptare i cifrari segreti utilizzati dai tedeschi con la macchina Enigma. Nonostante il contributo decisivo dato alla vittoria alleata, Turing venne poi perseguitato in patria perché omosessuale, fino a suicidarsi nel 1954. E' l'emergente Benedict Cumberbatch a vestire i panni del crittografo inglese, riabilitato solo di recente dal governo di Sua Maestà.

L'abbonamento all'intera rassegna è già in vendita al botteghino del Cinema Kennedy a soli 20 euro (corrispettivo di 4 euro a film), mentre il singolo biglietto serale costerà 5 euro (orari degli spettacoli: 17.30 – 19.30 – 21.30): un'occasione imperdibile per riavvicinarsi all'immutato fascino del grande schermo, perché il cinema è cultura, è divertimento, è arricchimento interiore.

Giovanni Quaranta