SPETTACOLO TEATRALE
Risate a crepapelle al Teatro Sociale di Fasano con 'Le smanie della villeggiatura'
La brillante commedia di Carlo Goldoni è andata in scena ieri sera (domenica 22 febbraio), rielaborata dalla Compagnia barese 'Piccola Ribalta', per la rassegna 'Psiche e manie'
FASANO – Il teatro è terapeutico e, anche in una brutta giornata, in un momento di crisi o in un periodo di sconforto, riesce a strappare un sorriso o perfino lasciar ridere a crepapelle. È questo l'insegnamento che ha voluto trasmettere ieri pomeriggio (domenica 22 febbraio) la compagnia barese “Piccola Ribalta” nello spettacolo “Le smanie della villeggiatura”, portato in scena al Teatro Sociale di Fasano nel terzo appuntamento della rassegna “Psiche e Manie” organizzata dal Gruppo di Attività Teatrali “Peppino Mancini” con il patrocinio dell'amministrazione comunale.
Gli attori, molto affiatati nella recitazione e superbi nell'improvvisazione, hanno rielaborato, con la sapiente regia di Franco Spadaro, una famosa commedia di Carlo Goldoni: tematiche e parte del linguaggio, dunque, ricalcano l'originale settecentesco, ma la trama è infarcita di questioni moderne, di espressioni dialettali e di battute che infrangono la quarta parete per entrare a diretto contatto col pubblico. La scenografia rotante e gli abiti scintillanti hanno reso perfetto anche il contorno della storia.
Nella pièce in due atti vi è Leonardo, un signorotto pieno di debiti che, per esibire la ricchezza che non ha, vuole recarsi in villeggiatura con l'amata Giacinta, una giovane borghese viziata e maliziosa: il posto scelto per trascorrere le vacanze è Rosamarina. Ad ostacolare il progetto della coppia è il padre della donna, Filippo, un ricco nobile che invita per le ferie estive anche Guglielmo, rivale in amore di Leonardo. Come se non bastasse, altri inconvenienti rallentano la partenza. Vittoria, sorella di Leonardo, infatti, non è pronta a lasciare la città perché il suo vestito “mariage” non è ancora stato completato dal sarto; la stessa Giacinta, per accettare di andare in villeggiatura, chiede al padre denaro per acquistare nuovi abiti e, desiderata da più uomini, concede a tutti la sua benevolenza: ma nel finale della storia, con abili parole, riesce a convincere della compagnia di Guglielmo anche il fidanzato, sostenendo che pur amandolo non vuole essere sospettata e comandata. Quindi, se vuole sposarla, deve fidarsi di lei e accettare la sua personalità. Così si stipula il contratto di matrimonio e si parte finalmente per la frazione marina.
Gli intrighi e le situazioni comiche sono state la carta vincente dello spettacolo, a cui si è aggiunta la presenza del signor Giovanni, un fasanese scelto tra gli spettatori per interpretare, al momento, l'amante Guglielmo. Ne è risultato un capolavoro di risate senza troppi artifici: è stata la naturalezza degli attori a colpire positivamente il pubblico.
Il prossimo appuntamento in programma nella rassegna “Psiche e manie” è previsto per venerdì 13 marzo, alle ore 21, al Teatro Sociale: “Evitare l'uso prolungato” è l'atto unico che sarà portato in scena dal duo Fabiano Marti e Mauro Pulpito.
di Antonella Argento
23/02/2015 alle 01:25:54
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