CONCLUSO L'ITER GIUDIZIARIO
Nessuna violazione edilizia: il supermercato è in regola
Sotto accusa erano finiti proprietari e tecnici comunali ma i legali della difesa hanno dimostrato la regolarità dell'iter per la struttura commerciale di via Roma
Il supermercato di via Roma finito sotto inchiesta
FASANO - L'inchiesta aveva riguardato i lavori di ristrutturazione e ampliamento di un immobile, ubicato in Via Roma, all'ingresso della città, adibito a esercizio commerciale. Abuso d'ufficio e violazione edilizia erano le accuse che la Procura della Repubblica di Brindisi aveva mosso, a conclusione delle indagini preliminari, a carico dell'arch. Antonio Carrieri, Dirigente dell'Ufficio Tecnico, e all'ing. Leonardo D'Adamo, responsabile del procedimento amministrativo del Comune di Fasano, (difesi entrambi dall'avv. Carrieri), per aver favorito Vito Cupertino (difeso dall'avv. Manfreda) quale amministratore della Cupertino Srl, proprietaria dell'opificio sito in Fasano alla Via Roma 335 nel rilascio di un permesso di costruire per la realizzazione di un supermercato nella zona nord di Fasano. Nel registro degli indagati finivano anche l'ing. Pietro Cupertino (difeso dagli avv.ti Stefano Di Tano e Giuseppe Patronelli) che aveva redatto il progetto e risultava direttore dei lavori, nonché Umberto Cupertino (anch'esso difeso dagli avv.ti Stefano Di Tano e Giuseppe Patronelli) quale titolare dell'impresa esecutrice dei lavori. L'ipotesi accusatoria, formulata dal pubblico ministero di Brindisi, dr.ssa Farina Valaori, era la conclusione di una indagine, durata mesi e che era stata avallata da una consulenza tecnica disposta dal magistrato, per accertare se effettivamente quel permesso era illegittimo per violazione di legge. A seguito degli accertamenti svolti anche dalla Guardia di Finanza di Fasano il supermercato, che tra l'altro era già funzionante, veniva sottoposto a sequestro preventivo.
Da quel momento è cominciata una vera battaglia legale tra gli inquirenti e gli indagati, che una volta raggiunti dall'avviso di conclusione delle indagini, hanno potuto finalmente accedere agli atti e comprendere le contestazioni che gli venivano mosse e ritenendo di aver agito in perfetta buona fede hanno dato mandato ai rispettivi difensori per far valere le loro ragioni. A colpi di controperizie e di interrogatori gli indagati hanno potuto e saputo dimostrare che l'iter che ha portato alla realizzazione di quel supermercato era più che legittimo, in quanto basato su atti amministrativi leciti che erano il frutto di interpretazione sbagliata, trattandosi di atti che si confondevano tra le carte del vecchio opificio e gli atti amministrativi di ampliamento del locale commerciale. Attraverso una serie di memorie difensive e di documenti, si è potuto accertare che il tutto si sarebbe concretizzato in una semplice “trasformazione d'uso” tra il vecchio stabilimento e il nuovo ma senza costruzioni abusive, senza opere aggiuntive, e che la variante edilizia che autorizzava tale insediamento non era difforme rispetto al progetto originario. Una questione davvero complicata e molto tecnica che aveva suscitato dubbi e che per questo aveva spinto la Procura ad ulteriori approfondimenti della vicenda.
Come si diceva, l'iter amministrativo è stato chiarito definitivamente e, grazie all'apporto del collegio difensivo, la vicenda si è sgonfiata del tutto. Il supermercato è stato dissequestrato ed è tornato nella piena disponibilità dei proprietari che pertanto hanno potuto dimostrare la piena legittimità dei loro comportamenti. In ogni caso va sottolineato ed evidenziato che già durante le indagini preliminari le posizioni degli indagati avevano assunto valenze diversificate anche in relazione ai singoli comportamenti, le cui presunte responsabilità erano state oggetto di valutazione separata da parte degli inquirenti. Infatti, già prima della conclusione della vicenda, era stato operato uno stralcio delle posizioni che aveva escluso definitivamente dal procedimento penale l'ing. Pietro Cupertino e Umberto Cupertino per totale estraneità ai fatti contestati. Per questi ultimi, infatti , il pm titolare dell'inchiesta, anche alla luce di una dettagliata memoria difensiva, aveva precedentemente già formalizzato una motivata richiesta di archiviazione, accolta integralmente dal Giudice per le Indagini Preliminari nei giorni scorsi. Ora è giunto anche il proscioglimento per tutti gli altri.
di Alfonso Spagnulo
27/05/2012 alle 06:21:35
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