ELEZIONI COMUNALI 2012
La presidente della sezione n. 24 respinge le accuse di Rosa Potenza
Grazia Ruggieri è stata accusata di non aver fatto votare la figlia disabile della presidente dell'associazione "La Fontanella"
Un'urna elettorale
FASANO – Non si placano le polemiche dopo la notizia, pubblicata da Osservatoriooggi.it, circa l'esposto-denuncia presentato da Rosa Potenza che metteva sotto accusa il seggio elettorale n. 24 che di fatto avrebbe impedito a sua figlia disabile di non poter espletare il diritto al voto, anche se assistito. A rispondere alle accuse è proprio la presidente del seggio, Grazia Ruggieri.
“Scrivo a nome del seggio numero 24, sito a Palazzo dei Congressi a Selva di Fasano, dove, domenica 6 e lunedì 7 maggio scorsi, sono stata chiamata a svolgere il ruolo di Presidente. Durante le operazioni di voto, e precisamente nella mattinata di lunedì 7 , si è presentata al mio seggio la signora Rosa Potenza, la quale ha regolarmente votato. Successivamente, la signora è rientrata nel seggio con una ragazza disabile, che, solo in seguito, abbiamo saputo essere sua figlia. Devo sottolineare il fare aggressivo e arrogante con cui la signora si è avvicinata a me, ancor prima che io potessi prendere visione della tessera elettorale di sua figlia, sulla quale era apposto il timbro del voto assistito. Ora, la mia poca esperienza, che ammetto con serenità, unita alla voglia di fare le cose perbene, mi ha indotto a chiedere con la massima gentilezza ed educazione, di poter contattare l'ufficio elettorale, al fine di chiedere chiarimenti, per poi procedere con l'espletamento del voto da parte della disabile con sua madre.
Peccato però, che la signora, con una maleducazione ed una aggressività mai vista, abbia cominciato ad urlare ed imprecare contro me e gli altri componenti del seggio, tanto che l'addetta dell' ufficio elettorale non riusciva neppure a sentire ciò che le stavo dicendo al telefono. Nel frattempo altra gente giungeva per votare ed io, non riuscendo più a gestire la signora, la quale incalzava con offese ed urla, ho dovuto chiedere l'intervento della Forza Pubblica, presente nei corridoi, al fine di far calmare la signora Potenza, far votare sua figlia e proseguire in una giornata che, sapevo, non sarebbe terminata presto. Il poliziotto, intervenuto per sedare l'animo aggressivo della signora Rosa Potenza, è stato a sua volta aggredito verbalmente con offese e minacce, del tipo “vi faccio passere i guai”. Ovviamente, dopo diversi minuti in cui il seggio veniva bloccato e disturbato dalla signora, abbiamo optato per farla allontanare, visto e considerato che era chiara la sua vera intenzione, ovvero non far votare sua figlia, ma piuttosto, creare un caso mediatico, al fine di farsi pubblicità, strumentalizzando me e gli altri poveracci che sfortunatamente si sono trovati ad operare nel seggio dove la signora espleta il suo diritto al voto. Una volta fuori, le urla e le imprecazioni della signora continuavano a disturbare l'intero edificio ed io, che sono veramente una persona per bene, anziché procedere con un verbale contro la Potenza, dal quale sarebbe scaturita una denuncia a suo carico per disturbo delle operazioni, oltre che per oltraggio e perché si rifiutava di far votare sua figlia, ho preferito uscire a chiamarla, cercando di tutelare il diritto al voto della disabile, la quale nessuna colpa ha delle intenzioni della madre. Dopo alcuni minuti di ulteriori offese a me ed al poliziotto, quest'ultimo ha pronunciato la frase incriminata “ quando è comoda può entrare a votare”, perché stremato dall'intera situazione che la signora Rosa Potenza ha voluto creare ad arte, al fine di farsi pubblicità sui giornali. Dai vari articoli usciti negli ultimi giorni, deduco, non essendo mai stata convocata né dai carabinieri, né dall' ufficio elettorale, che l'esposto della signora parli di voto negato. Bene, smentisco categoricamente questa accusa, tra l'altro è facilmente verificabile dai verbali che la disabile ha votato, ed aggiungo il mio più profondo rammarico verso tutta la vicenda che mi vede solo ed esclusivamente vittima di chi, elogiandosi di portare avanti lotte per l'emancipazione, la tolleranza e il rispetto dei diritti dei diversamente abili, non ha mostrato la minima tolleranza verso un Presidente di soli 25 anni che aveva semplicemente chiesto un minuto per accertarsi di come affrontare un caso con cui non aveva mai dovuto confrontarsi prima. Se la signora non avesse sbraitato insulti ed avesse semplicemente atteso ch'io facessi quella telefonata, avrebbe fatto votare la figlia in 3 minuti, quando il seggio era vuoto, salvaguardando la reputazione di una giovane Presidente e soprattutto, la privacy della figlia.
Questa è la realtà dei fatti. Spero che tutta quella gente che si è scatenata sui vari social network, con insulti a mio avviso pesanti, mostri la stessa foga nel chiedermi scusa, visto che non solo la disabile ha votato, ma sono stata oltraggiata nel mio ruolo ed usata per finalità che nulla hanno a che vedere, a parer mio, con la lotta alla difesa dei diritti dei diversamente abili, se è vero come è vero che, comportamenti come quello assunto dalla signora Rosa Potenza, non si addicono neppure lontanamente alla condotta che dovrebbe tenere un' educatrice, a maggior ragione quando le persone da lei assistite, sono disabili, vista la delicatezza che, trattare con queste persone eccezionali e speciali, richiede.
Grazia Ruggieri (Presidente della sezione 24)
di Redazione
17/05/2012 alle 00:30:42
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