DIRITTI VIOLATI
Negano il voto alla figlia disabile: madre denuncia i presunti responsabili
Rosa Potenza, presidente dell'associazione La Fontanella, mette tutti sul banco degli imputati per non aver permesso la regolarità del voto
Seggi off limit per i diversamente abili
FASANO – Non permettono il voto alla figlia disabile e lei, per far valere i suoi diritti di cittadina, presenta un esposto-denuncia ai Carabinieri, Procura della Repubblica, Prefettura e ufficio elettorale comunale. Rosa Potenza è una donna forte, molto nota a Fasano anche perché presidente di una cooperativa sociale e dell'associazione “La Fontanella” che si occupa proprio di diversamente abili. Domenica 6 maggio si è recata alla Selva, insieme alla figlia, per poter votare ma a quest'ultima questo diritto è stato negato.
«Il 6 e 7 maggio – scrive nell'esposto la Potenza – in alcuni seggi il diritto al voto è stato messo in discussione dai componenti della commissione elettorale che non sanno, o per ignoranza o per la nono conoscenza delle leggi che tutelano tale diritto, cosa significa voto assistito». Rosa Potenza accompagna la figlia al seggio elettorale ogni qualvolta ci sono votazioni e per evitare disagi non solo alla donna ma anche ai componenti del seggio la stessa Potenza ha fatto richiesta che sulla tessera elettorale della figlia venisse apposto in modo permanente l'annotazione “Assistito voto disabile” proprio per non dover ogni volta presentare certificati medici attestanti la patologia.
«Nonostante io abbia provveduto a tutte le formalità – continua nel suo esposto – ogni qualvolta mia figlia si reca al seggio per esprimere il suo voto puntualmente avvengono cose assurde da parte del disinformato di turno che con arroganza blocca le operazioni di voto perché non sa bene cosa fare e non ascolta neanche quello che cerco di spiegare». L'ultimo episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed ecco quindi che è partita la denuncia. «Ho deciso di denunciare la commissione elettorale posta nel seggio n. 24 sito a Selva di Fasano – continua Rosa Potenza -, in prima persona il presidente del seggio, per non aver rispettato né il voto assistito di mia figlia, né la sua privacy per le condizioni fisiche». Non solo, la Potenza va anche oltre. «Denuncio il poliziotto che era in servizio presso il seggio – conclude – perché mentre cercavo di sostenere mia figlia per l'umiliazione subita accompagnandola fuori dal seggio per sottrarla alla curiosità dei presenti, si è avvicinato a noi con inaudito sarcasmo dicendo “quando è comoda può entrare a votare”».
Già nel 2010, in occasione del rinnovo del consiglio regionale, la stessa Potenza aveva denunciato situazioni simili dopo che un genitore si era rivolto a lei per denunciare un caso analogo a quello appena raccontato. Ora ecco l'esperienza diretta nella speranza che, questa, sia l'ultima volta che accadano certi avvenimenti.
di Alfonso Spagnulo
15/05/2012 alle 07:23:26
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