CRONACA GIUDIZIARIA
Nessun abuso su di una bambina: assolta in Cassazione coppia fasanese
A deciderlo la Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione che ha sentenziato come il fatto non sussista
FASANO - Lui padre di una bambina di appena tre anni, cui la stessa era stata affidata in custodia, lei convivente di quest'ultimo, accusata di avere praticato sulla minore atti sessuali, unitamente al proprio compagno, a sfondo propiziatorio-esoterico: una sorta di “filtro dell'amore” compiuto sulle bambine.
Lo scorso 13 febbraio, la Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione in Roma, in esito al ricorso formulato dalle parti civili (la ex moglie, in proprio e per le figlie minorenni) avverso la sentenza resa nel 2012 dalla Sezione Promiscua Penale della Corte di Appello di Lecce, che aveva assolto i due imputati con la formula «il fatto non sussiste»: a cinque anni dall'inizio dell'inchiesta, ha definitivamente scolpito la parola “fine” ad una triste vicenda consumatasi nel corpo di in un acceso conflitto coniugale.
Oronzo Malagnino e Maria Passiatore (fasanesi, ora conviventi) sono stati scagionati dall'accusa di essere stati gli «orchi» che avrebbero seviziato una bambina di appena tre anni, su denuncia della propria mamma poi appunto costituitasi Parte civile nel corso dei tre diversi processi. Il favorevole esito della vicenda giudiziaria restituisce Dignità e Giustizia a un uomo e una donna che, in virtù di pregiudizi e di spettacolari processi mediatici, non solo sono stati defraudati della propria moralità, ma persino privati di una opportunità lavorativa.
Alla lettura della sentenza, che ha decretato l'inammissibilità del ricorso proposto dalla Parte civile medesima e la sua condanna ad una sanzione pecuniaria in favore dello Stato, emessa nella tarda serata di ieri dai Giudici della Corte di Cassazione, si sono levate grida di gioia da parte degli imputati e di coloro i quali hanno condiviso la sofferenza di un complesso e delicato processo che ha preso avvio nel gennaio del 2009 su contestazione del Pubblico Ministero presso il Tribunale di Brindisi Dott. Pierpaolo Montinaro e su denuncia sporta dalla donna, all'epoca congiunta di uno degli odierni imputati. Una storia processuale, quella conclusasi favorevolmente con la sentenza scritta oggi dalla Corte di Cassazione che, passando per una condanna in primo grado ed una assoluzione in appello, oggi trova naturale conclusione ad opera dei Giudici di legittimità.
«Non erano colpevoli, questa è vera Giustizia…ora, con non poche difficoltà, dovrà ricostruirsi un “rapporto forzatamente troncato” con le bambine, che il mio assistito non vede da oltre cinque anni - ha commentato telefonicamente il difensore dei due imputati il penalista mesagnese Avv. G.Luca Aresta, che unitamente al Collega leccese Avv. Giuseppe De Luca ha sostenuto la non colpevolezza degli imputati in Cassazione -. I fatti denunciati dalla ex moglie del Malagnino, infatti, non solo non hanno ricevuto riscontri sufficienti ma si sono dimostrati anche privi di alcuna significazione sessuale ai fini della qualificazione giuridica dei fatti contestati».
di Redazione
14/02/2014 alle 14:05:07
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