INCIDENTE FERROVIARIO
Incidente ferroviario a Pozzo: imputato assente alla prima udienza
L'autista 26enne rumeno responsabile della tragedia è sicuramente tornato in patria dopo la scarcerazione.
BRINDISI – E' sicuramente tornato in Romania Ionut Cocioba, l'autista 26enne del Tir che provocò il 24 settembre scorso il disastro ferroviario all'altezza del passaggio a livello di Pozzo Faceto. Oggi la prima udienza, davanti alla sezione collegiale (presidente Francesco Aliffi) del Tribunale di Brindisi: tutto rinviato al 6 maggio prossimo, proprio per un problema sorto sull'elezione di domicilio dell'unico imputato per l'incidente in cui perse la vita il macchinista 50enne di un Frecciargento, Giuseppe Campanella, 50 anni, di Acquaviva delle Fonti. Il domicilio dell'imputato è stato ora eletto nello studio dell'avvocato Giuseppe Tanzarella, che difende il conducente del mezzo e così, sia o meno contumace il rumeno, si potrà andare avanti.
Si sono costituiti parte civile prima dell'udienza la società Trenitalia e la Rfi (Rete ferroviaria italiana) con gli avvocati Eugenio Baffi e Vincenzo Vozza. Trenitalia non ha ancora quantificato alcuna richiesta di risarcimento danni, Rfi invece ha chiesto 900 mila euro. Presente in aula anche l'avvocato Rosa Cardone per i famigliari dell'unica vittima, il macchinista del convoglio, Giuseppe Campanella, 50 anni, di Acquaviva delle Fonti.
Il giovane autotrasportatore romeno fu scarcerato il 15 gennaio scorso dal tribunale del Riesame di Lecce che accolse il ricorso dei suoi legali, Giuseppe Tanzarella e Francesco Abate, i quali presentarono istanza ritenendo non sussistesse più il pericolo di reiterazione del reato. Il camion guidato dal 26enne fu abbandonato sui binari, il macchinista del treno nonostante avesse fatto tutto il possibile – a quanto è poi emerso dalla perizia disposta dalla procura – non riuscì a evitare lo scontro.
Il 26enne è libero e può legittimamente tornare a casa. Dovrà rendersi reperibile al momento dell'esecuzione della sentenza, per il momento saranno gli avvocati ad occuparsi del giudizio. L'accusa era oggi sostenuta dal pm Marco D'Agostino, il 6 maggio il collegio dovrà esprimersi sull'ammissione delle parti civili, con le rispettive richieste risarcitorie, e sull'ammissione delle liste testimoniali e delle fonti di prova, maxi perizia inclusa.
di Redazione
07/03/2013 alle 17:09:06
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