VERDETTO INESORABILE
Fu violenza sessuale: in appello confermata la condanna per 40enne fasanese
I giudici della Corte d'Appello hanno confermato la stessa pena relativa al primo grado condannando l'uomo a oltre due anni di carcere
FASANO – Condannato anche in secondo grado. I giudici d'appello hanno confermato il verdetto nei confronti di G.M., fasanese di 40 anni, per la violenza sessuale usata all'ex fidanzata con cui aveva rotto ogni rapporto dieci anni prima. L'uomo era stato condannato in primo grado a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere. Per il collegio giudicante di secondo grado, dunque, non ci sono dubbi. Fu violenza sessuale e, quindi, nessuno sconto di pena. L'uomo, operaio, sposato e padre di un figlio, fu arrestato il 18 giugno del 2008, a distanza di un paio di settimane dalla presunta violenza, dai carabinieri della stazione cittadina in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, su richiesta del pm. Nel luglio dello stesso anno, l'inchiesta sul presunto caso di violenza sessuale registrò un colpo di scena: i giudici del Riesame, sposando in tutto e per tutto le tesi degli avvocati del presunto bruto, annullarono l'ordinanza di custodia cautelare a carico dell'operaio fasanese. Il 40enne tornò così libero. In seguito il gip decise di processare il 40enne, che sino a quel momento non aveva mai avuto problemi con la giustizia, con rito immediato e i suoi legali chiesero, e ottennero, che il loro cliente venisse giudicato con rito abbreviato. La sentenza arrivò nel dicembre dello stesso anno: il giudice condannò il fasanese a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere. Avverso la decisione del gup i legali dell'operaio presentarono ricorso in appello.
Tutto partì dalla denuncia della vittima della presunta violenza. Ai carabinieri la donna aveva raccontato che un bel giorno l'operaio, con cui era stata fidanzata dieci anni prima, le aveva telefonato chiedendole di incontrarsi. Lei gli aveva detto di si, e lui si era presentato a casa sua. Doveva essere un incontro per bere un caffè e magari ricordare il passato, ma praticamente sin da subito l'appuntamento aveva preso una piega ben diversa. Neanche il tempo di entrare in casa e il suo ex le era saltato addosso e l'aveva violentata. Consumato il rapporto, l'aveva minacciata perché non raccontasse a nessuno, tantomeno alle forze dell'ordine, quello che era successo e poi era andato via. Ma la donna non si fece intimorire e raccontò tutto ai militari delll'Arma.
Effettuati gli accertamenti del caso, gli investigatori, a conclusione di un'indagine lampo, depositarono una dettagliata informativa sulla scrivania del pm che chiese e ottenne dal gip in provvedimento restrittivo a carico dell'operaio fasanese. A distanza di sei mesi dal fatto per l'operaio arrivò la sentenza di condanna. Avverso quella decisione i legali del 40enne fasanese, una volta lette le motivazioni della sentenza, avevano presentato ricorso in appello. Ma anche in secondo grado la condanna è stata confermata. Ora, dopo che i giudici avranno depositato le motivazioni della sentenza, è probabile che i legali dell'operaio fasanese decidano di ricorrere in Cassazione.
di Redazione
02/02/2013 alle 06:30:05
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