CRONACA
La Procura esegue il sequestro di alcuni manufatti ritenuti abusivi all’interno di Canne Bianche
Ieri mattina (17 maggio) la Guardia di Finanza ha notificato il provvedimento all'amministratore della società: fra le opere sequestrate, anche la piscina
Fasano – Su richiesta del P.M. dott. Luca Miceli, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi dott. Stefania De Angelis, ha disposto il sequestro preventivo di un'area adiacente il complesso Residenziale Canne Bianche e di alcune opere edilizie realizzate senza abilitativo e senza nulla osta paesaggistico ambientale. A eseguire l'operazione di notifica è stato il comando della Guardia di Finanza di Fasano guidato dal cap. Domenico Pirrò.
Due precedenti procedimenti penali che erano stati aperti nel 2017 e nel 2020 a carico di Dama srl, erano stati archiviati dal Gip nel novembre del 2020. Poi però il procedimento sui presunti abusi edilizi della Dama srl, che vede Antonio Mangano come amministratore legale, è stato riaperto a quanto pare a seguito delle denunce fatte in consiglio comunale dai due consiglieri Maria Rosaria Olive e Raffaele Trisciuzzi.
Sulla scorta di questa nuova indagine, il magistrato inquirente ha rilevato che all'interno della struttura sarebbero state realizzate delle opere senza il titolo abilitativo e senza il nulla osta paesaggistico ambientale. Per cui ha disposto il sequestro cautelativo di un ufficio, di una sala conferenze, di un chiosco bar con annesso box bagnino, di un bar in prossimità della piscina, di alcune tettoie, di una sala conferenze, di una parte di ampliamento della sala ristorante, della piscina e di alcuni viali intorno alla stessa: tutte opere realizzate parecchi anni fa.
A giudizio del magistrato inquirente a carico di Antonio Mangano ricorrono gravi indizi di colpevolezza. Dalla relazione di consulenza redatta dall'ing. Michele Stella, emergerebbe che la struttura turistica alberghiera “Hotel Canne Bianche” sarebbe stata realizzata su un'area con plurimi vincoli paesaggistici di tipo statale e regionale. Poi, sempre secondo il perito della Procura, sarebbe stata ampliata in forza di atti amministrativi illegittimi.
Per quanto riguarda il terreno sequestrato, è quello per cui il consiglio comunale aveva assentito una permuta con il Comune di Fasano ma che Dama avrebbe utilizzato per fini privatistici.
di Redazione
18/05/2021 alle 05:40:27
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