Nessuna evirazione ma solo un incidente domestico: l'avvocato Digeronimo in difesa dei coniugi protagonisti

FASANO – Nessun tentativo di evirazione ma solo un incidente domestico. Questo è quanto fa sapere l'avvocato fasanese Enrico Digeronimo a cui si sarebbero rivolti i coniugi coinvolti nella vicenda, pubblicata dal Nuovo Quotidiano di Puglia e ripresa da altre testate, che ha visto un 40enne fasanese farsi medicare alcune ferite da taglio alle parti basse. Per il legale nessuna moglie gelosa o violenza gratuita ma solo, come detto, un puro avvenimento casuale. Intanto pubblichiamo integralmente la smentita inviataci proprio dall'avvocato Digeronimo:

«In relazione all'articolo pubblicato in data 31 ottobre sulla vostra testata a cura della Redazione ed al clamore mediatico che lo stesso ha suscitato e sta suscitando con conseguenze ad oggi imprevedibili, avendo ricevuto incarico dalla coppia coinvolta nelle vicende erroneamente narrate, con il presente comunicato si smentiscono tutti i fatti così come artatamente riportati. A prescindere dalle modalità di acquisizione della notizia dalla sua fonte, che saranno oggetto di approfondimenti e di eventuali indagini giudiziarie, qualora si ravvisassero elementi di rilevanza penale, si smentisce innanzitutto la dinamica così come falsamente riportata. Infatti non v'è stato alcun tentativo di evirazione da parte della moglie nei confronti del marito per presunti motivi di gelosia, ma si è trattato più prosaicamente di un incidente domestico che, seppur paradossale nel suo accadimento, è stato determinato da un semplice malore occorso all'uomo. Tant'è che, a differenza di quanto scritto, la moglie non è affatto scappata impaurita ma ha provveduto ella stessa a soccorrere il malcapitato marito accompagnandolo presso il locale nosocomio per le cure del caso. Inoltre, è assolutamente infondata la circostanza secondo cui il marito avrebbe dichiarato, son si sa bene a chi, di essere stato aggredito con una lama dalla moglie anche perché, se così fosse, il sanitario di turno o chiunque fosse stato il destinatario della grave dichiarazione, avrebbe dovuto immediatamente informare le Autorità competenti. Cosa che di fatto non è avvenuta. Infine, non essendoci stata alcuna denuncia penale, non si comprende come mai la notizia sia giunta agli organi di stampa i quali, evidentemente senza verificare l'attendibilità della fonte o la veridicità delle informazioni ricevute, non hanno perso tempo a pubblicare l'articolo, certi dei rumors che lo stesso avrebbe provocato nei lettori»