REQUISITORIA IN TRIBUNALE
Abusi edilizi per la Masseria Donadoni: il pm chiede sette mesi per l'ex ct della Nazionale e nove per i tecnici
Il pubblico ministero Costantini ha chiesto anche la confisca della struttura dell'allenatore del Parma ipotizzando la lottizzazione abusiva
La masseria di Roberto Donadoni
FASANO – Nove mesi di reclusione e 55mila euro di ammenda per il dirigente comunale dell'ufficio urbanistica di Fasano Antonello Carrieri e per il progettista Giovanni Gallo, 7 mesi di reclusione e 45mila euro di ammenda per l'ex ct della Nazionale italiana di calcio (e attualmente allenatore del Parma) Roberto Donadoni e per la moglie Cristina Radice, 6 mesi di reclusione e 35mila euro di ammenda per il costruttore Oronzo Velo, confisca della masseria con il conseguente passaggio al patrimonio comunale: queste le richieste del pubblico ministero Antonio Costantini alla conclusione della sua requisitoria avvenuta questo pomeriggio (mercoledì 24 ottobre) nella sezione distaccata di Fasano del Tribunale di Brindisi davanti al giudice monocratico Genantonio Chiarelli.
La vicenda riguarda i presunti abusi edilizi rilevati all'interno di Masseria Monsignore, struttura acquistata da Donadoni. Il pm Costantini ha puntato il dito soprattutto sulle concessioni a costruire rilasciate dal Comune di Fasano alla famiglia Donadoni ipotizzando il reato di lottizzazione abusiva e, per questo, chiedendo la confisca della struttura. Sono trascorsi 5 anni da quando l'ex giocatore del Milan decise di acquistare Masseria Monsignore e ben 25 ettari di terreno circostante. A seguire ecco giungere al Comune di Fasano un progetto di ristrutturazione riguardante il fabbricato rurale. Lo stesso progetto venne autorizzato dall'ente comunale e i lavori, eseguiti da una ditta fasanese, ebbero inizio. Dopo di che cominciarono i guai giudiziari. Il corpo centrale della masseria di Roberto Donadoni, sita a Savelletri, in contrada Pettolecchia, venne sequestrato il 10 novembre del 2009 dalla Guardia di Finanza. A ordinare il provvedimento fu proprio il pubblico ministero del Tribunale di Brindisi Antonio Costantini. Nell'ufficio di quest'ultimo giunse un articolato esposto con la denuncia di presunti abusi edilizi. Il pubblico ministero allertò le Fiamme Gialle che effettuarono i sopralluoghi. Vennero anche acquisiti tutti i documenti inerenti alla pratica edilizia. Gli stessi finanzieri rilevarono alcune difformità rispetto alle concessioni rilasciate che andavano a violare, secondo il pubblico ministero e la guardia di finanza, i vincoli ambientali e paesaggistici. Sotto accusa un piccolo vano tecnico sulla terrazza, la piscina, uno scavo sottotraccia in un frantoio ipogeo annesso alla villa e la manomissione di alcune grotte naturali. Cinque le persone che finirono sul banco degli imputati.
Un anno dopo sempre i finanzieri fecero nuovamente visita alla villa dei Donadoni ma questa volta sequestrarono, a scopo preventivo, l'intera tenuta. Non solo il corpo del fabbricato quindi ma anche gli ettari di terreno. La decisione fu del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Eva Toscani ancora una volta su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonio Costantini. Dopo la requisitoria e la richiesta delle pene da parte del pm il giudice Chiarelli ha fissato la prossima udienza per il 7 dicembre prossimo quando toccherà agli avvocati difensori parlare.
di Redazione
24/10/2012 alle 16:56:02
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