STRUTTURA SOTTO ACCUSA
Broncopolmonite durante le cure: il Giudice di Pace di Fasano condanna le Terme di Torre Canne a risarcire
Una sentenza destinata a fare giurisprudenza in quanto sarebbe la prima volta che un centro termale viene condannato a risarcire
Le Terme di Torre Canne
FASANO - Non c'è pace, in questi ultimi giorni, per le Terme di Torre Canne. La scorsa settimana il sostituto procuratore Myriam Iacoviello ha consegnato ai giudici la richiesta di rinvio a giudizio per il legale rappresentante della struttura Silvio Maresca, il direttore sanitario Vittorio Valerio e il vice direttore e addetto alla firma del registro delle manutenzioni degli impianti Massimo Casciano riguardo la presunta contaminazione delle acque termali da parte di un batterio che provocò, nel periodo giugno-settembre 2009 diverse broncopolmoniti le cui complicazioni portarono alla morte tre persone.
Ma se il procedimento penale è ancora lungo dal concludersi ecco giungere una sentenza del Giudice di Pace di Fasano Giovanni Quaranta che ha condannato le Terme di Torre Canne a risarcire un utente che proprio in quel periodo maledetto si ammalò anch'esso di broncopolmonite. Il risarcimento ammonta a 915,09 euro ma è una sentenza che è destinata a fare giurisprudenza perché, probabilmente, è la prima volta che un centro termale viene condannato. I fatti, come detto, risalgono al 2009. Il cittadino che ha citato in giudizio davanti al Giudice di Pace le Terme torrecannesi cominciò il 18 luglio di quell'anno una terapia inalatoria interrotta qualche giorno in quanto lo stesso si ammalò di broncopolmonite.
Il Giudice di Pace afferma che mentre l'utente ha fornito prova dell'insorta malattia, la struttura non ha dimostrato di avere eseguito la sua prestazione in modo diligente, ad esempio a mezzo dell'osservanza di un esistente protocollo comportamentale del suo personale nell'utilizzo delle attrezzature utilizzate, né ha provato l'eziogenesi della malattia in altri eventi imprevisti e imprevedibili. “Di contro – scrive il dottor Quaranta – potendosi ritenere, per nozioni di comune esperienza, le cure inalatorie interventi di routine per una struttura termale, notoriamente frequentata da un alto numero di persone proprio per questo tipo di prestazione, comunque, con prevedibile esito favorevole e non dannoso, tanto da indurre l'utente a richiederle, non come terapia ma esclusivamente a scopo precauzionale e preventivo, l'avere contratto la malattia polmonare proprio durante i primi giorni del ciclo terapeutico, causa più probabile di tale evento deve ritenersi la insufficiente diligenza da parte della struttura termale nell'erogazione della prestazione inalatoria».
Sempre secondo il giudice la presenza di preesistenti patologie (bronchiti croniche semplici) a carica del paziente avrebbe dovuto indurre a particolari cautele nell'erogazione della prestazione, non risultate invece adottate. Per questo il Giudice di Pace ha condannato le Terme di Torre Canne al risarcimento di 915,09 euro e la società dovrà anche pagare le spese di giudizio.
di Alfonso Spagnulo
24/10/2012 alle 06:25:46
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