CRONACA
Restano in carcere i 3 indagati per la sparatoria del 2 agosto
Il Giudice del Riesame del Tribunale di Lecce convalida l'ordinanza della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nei confronti dei tre indagati per la sparatoria del 2 agosto
Fasano - Il Giudice del Riesame del Tribunale di Lecce ha convalidato l'ordinanza della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nei confronti dei tre indagati, Angelini Francesco 40enne, Girolamo Francesco 31enne e Abiuso Bartolomeo 29enne tutti di Fasano, tratti in arresto per porto abusivo di arma clandestina in concorso e ricettazione, con recidiva specifica e reiterata, nell'ambito dell'indagine che aveva portato all'identificazione degli autori degli spari e dell'incendio di auto, commessi a Fasano il 2 agosto scorso, in cui erano state fermate quattro persone, accusate di tentato omicidio in concorso, danneggiamento seguito da incendio, rissa, violazione di domicilio, rapina aggravata, lesioni aggravate e danneggiamento in concorso.
Nel pomeriggio di domenica 4 agosto, in Fasano (BR), nelle contrade “Signora Pulita” e “Savelletri”, i Carabinieri della locale Compagnia, supportati durante la fase esecutiva dai militari del Reparto Operativo –Nucleo Investigativo – del Comando Provinciale, dall'Aliquota Primo Intervento (API) della Compagnia di Brindisi, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e dal 6° Elinucleo di Bari, nell'ambito delle indagini relative all'assalto a mano armata e all'incendio di tre autovetture ai danni della famiglia Ancona, trassero in arresto in flagranza di reato per i delitti di porto abusivo di arma clandestina in concorso e detenzione al fine di spaccio di stupefacente Angelini Francesco 40enne, Girolamo Francesco 31enne e Abiuso Bartolomeo 29enne tutti di Fasano. I tre, già colpiti da pregresse vicende di natura giudiziaria, si erano resi irreperibili nell'immediatezza del “raid” del 2 agosto, dandosi alla fuga alla vista degli operanti. Gli arrestati vennero sorpresi in possesso di una pistola (marca illeggibile, probabilmente di provenienza dell'est Europa) calibro 7.65, con matricola abrasa e 5 colpi in serbatoio. L'arma era perfettamente funzionante e promanava un forte odore di cordite. Era stata occultata sotto una pietraia nei pressi del casolare di campagna dove i tre si erano nascosti, presumibilmente sin dalla notte del 2 sul 3 agosto scorso. Nel corso della perquisizione all'interno del casolare, furono rinvenuti 40 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, suddivisa in tre buste, all'interno di un mobile della cucina. Gli arrestati furono anche raggiunti dal decreto di fermo d'indiziato di delitto, emesso dal Pubblico Ministero dottor Giovanni Marino, della Procura della Repubblica di Brindisi, che aveva concordato con le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri della Compagnia di Fasano. Il provvedimento, venne emesso per i reati di tentato omicidio in concorso, danneggiamento seguito da incendio, rissa, violazione di domicilio, rapina aggravata, lesioni aggravate, danneggiamento in concorso e porto abusivo di arma comune da sparo e proiettili. I tre arrestati sono ritenuti responsabili del fatto criminoso, commesso in concorso con un quarto fasanese, il 43enne Margaritondo Onofrio già sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata. L'uomo venne rintracciato presso il suo domicilio, simultaneamente all'irruzione e alla cattura dei tre correi, avvenuta nell'isolato casolare di campagna dove si erano rifugiati.
di Redazione
26/08/2019 alle 14:05:31
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