FESTA GUARDIA DI FINANZA
Encomio per tre militari della Guardia di Finanza di Fasano
Nel corso della festa per il 245° anniversario della fondazione della GdF, è stato attribuito un encomio al capitano Domenico Pirrò, al maresciallo capo Michele De Mola e al brigadiere capo Salvatore Greco.
Fasano - Lo scorso 24 giugno sul lungomare Regina Margherita, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi ha festeggiato il 245° anniversario della sua fondazione.
Per la prima volta nella storia di Brindisi la cerimonia si è svolta nel cuore della città, a testimonianza del legame che le Fiamme Gialle hanno stretto con il territorio. Sono stati 7.852 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza di Brindisi tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 1.061 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, queste, che danno il senso dell'intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest'ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all'introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.
Nel corso della cerimonia sono state attribuite delle onorificenze a militari che si sono particolarmente distinti in alcune operazioni di servizio. Fra questi un encomio è arrivato anche per tre militari in servizio presso la Compagnia di Fasano: al capitano Domenico Pirrò, al maresciallo capo Michele De Mola e al brigadiere capo Salvatore Greco.
Questa la motivazione: «Militari in forza ad una compagnia territoriale, evidenziando elevate capacità tecnico-professionali e spiccato acume investigativo, fornivano determinante apporto personale nell'esecuzione di una complessa attività di polizia giudiziaria e tributaria nei confronti di una società operante nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti ittici.
L'attività si concludeva con la denuncia all'autorità giudiziaria di 2 soggetti responsabili di gravi reati tributari, con la constatazione di una base imponibile sottratta a tassazione ai fini I.R.E.S. ed I.R.A.P. per oltre 700 mila euro, nonché con l'addizionale di misure cautelari reali sui beni dichiarati profitto del reato per oltre 200 mila euro. L'operazione di servizio, apprezzata dalla superiore gerarchia, contribuiva ad accrescere l'immagine ed il prestigio del corpo».
di Redazione
25/06/2019 alle 11:55:35
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