INSIDIE STRADALI
Dopo la morte di Nicola Carrone e Genny Cofano ci si interroga sulla pericolosità dell'incrocio maledetto
Continuano le indagini dei Carabinieri per risalire all'esatta dinamica dell'incidente che ha provocato due vittime e tre feriti
L'incrocio dove è avvenuto il tragico incidente
FASANO – I carabinieri della Compagnia di Fasano sono tornati anche ieri mattina (giovedì 4 ottobre) sul luogo dell'incidente in cui hanno perso la vita il 19enne Nicola Carrone e la 21enne Genny Cofano, per effettuare gli ultimi rilievi sul posto. La dinamica sembra essere comunque piuttosto chiara: la Smart sulla quale viaggiavano i due amici, con il piccolo Francesco di 18 mesi, figlio di Genny Cofano, avrebbe tagliato la strada alla Micra con a bordo fratello e sorella di Fasano, diretta a Torre Canne. Saranno ora i carabinieri a stabilire tutte le responsabilità. Sta di fatto che quell'arteria provinciale, la numero 6, resta fra le più pericolose dell'intero territorio e quella che meno riceve gli interventi di messa in sicurezza. Gli ultimi risalgono a qualche anno fa, con la sistemazione di un cartello luminoso “Rallenta” all'altezza di una curva a gomito e l'accensione di alcuni led sui cartelli che indicano la presenza di una curva in territorio di Torre Spaccata. Null'altro.
È incredibile come all'altezza dell'incrocio in cui hanno perso la vita Nicola e Genny il segnale di stop sia completamente coperto dai rami di un albero di ulivo che ne impediscono la visuale. Già il cartello stesso è assolutamente mal posizionato perché sistemato praticamente in curva e difficile da vedere a distanza di qualche metro: l'automobilista se ne accorge della sua presenza solo una volta arrivato all'altezza della strada provinciale. Come se non bastasse, quindi, quel cartello è completamente coperto dai rami di ulivo. Per chi non conosce quella strada, è molto probabile che non si fermi all'incrocio, passandolo inavvertitamente. Una strada buia, già sede di numerosi altri incidenti, anche gravi. Uno vide protagonista il fratello di Genny, Massimo, che – cadendo dalla sua moto – riportò un forte trauma cranico e di conseguenza un lungo stato di coma. Per non parlare di altri incidenti stradali, verificatisi, l'ultimo nel luglio dello scorso anno. A tutto questo, inoltre, va aggiunta la mancanza totale di segnaletica orizzontale. Il Comune di Fasano non è mai intervenuto da questo punto di vista, essendo la strada Parco Lorusso di competenza locale. Così come quella di contrada Colarusso, dall'altra parte della provinciale numero 6. La speranza è che nessuno adesso faccia scarica-barile, non prendendosi le proprie responsabilità. Serve un intervento congiunto: va illuminato quantomeno quell'incrocio, reso visibile il segnale di stop (possibilmente cambiata la sua posizione) e apposta la segnaletica orizzontale. Che tocchi al Comune o alla Provincia. «Segnaleremo questo problema all'Ufficio tecnico Comunale – afferma il comandate dei vigili urbani, maggiore Antonio Orefice –. Visto che la situazione è questa, bisogna urgentemente intervenire e lo faremo nel giro di pochissimo tempo».
di Redazione
05/10/2012 alle 01:59:17
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