ULTIMO SALUTO
Fiori bianchi e l'Ave Maria per l'ultimo saluto a Genny Cofano
Tantissima gente si è stretta attorno alla famiglia della 21enne morta nel tragico incidente stradale avvenuto sulla provinciale 6
La salma di Genny Cofano all'uscita dalla chiesa (Foto Max Frigione)
FASANO - Una ghirlanda con su scritto “il piccolo Francesco” e poi tanti altri fiori bianchi. Questa la cornice dell'ultimo viaggio della 21enne Genny Cofano, la giovane fasanese morta mercoledì mattina nel tragico incidente avvenuto sulla provinciale che collega Pezze di Greco a Torre Canne. Una grande folla ha seguito questo pomeriggio (giovedì 4 ottobre) il feretro che ha attraversato la centrale piazza Ciaia. La disperazione dei genitori e del fratello della ragazza è stata il simbolo di questa tragedia che ha visto spezzare anche un'altra giovane vita, quella del 19enne Nicola Carrone, sempre di Fasano. Il rito funebre è stato celebrato, nella chiesa Matrice piena all'inverosimile, da don Carlo Latorre, parroco della chiesa di S. Francesco d'Assisi a cui Genny apparteneva.
«Non è facile trovare le parole in momenti come questi – ha esordito nella sua omelia don Carlo -. Nessuno di noi avrebbe voluto essere qui quest'oggi. Vorrebbe essere nella propria vita quotidiana, con i propri affetti e i propri amici e non accanto a Genny nel suo ultimo viaggio. Eppure, davanti al mistero della morte, davanti a queste tragedie, risuonano nei nostri cuori i perché di tutto questo. Perché che ci possono portare al buio più assoluto. Forse l'unica luce in questi momenti di buio è la fede che Dio ha messo nei nostri cuori». Lacrime, volti sconvolti dal dolore, disperazione: la chiesa fasanese ne era colma in un caldo pomeriggio di ottobre che, per l'ultimo saluto a una sua giovane figlia, ha visto quasi tutto il paese fermarsi. «Il dolore è forte – ha continuato don Latorre – e tutti noi ci chiediamo il perché. Ma questo momento così buio e triste deve essere scaraventato lontano dalla luce e dalla fede. Non dobbiamo avere paura. Queste sono le parole che dovrebbero risuonare nei nostri cuori e in quelli dei genitori e del fratello della nostra sorella Genny».
Alla fine dell'omelia anche un vero e proprio appello ai tanti giovani presenti in chiesa. «Cosa possiamo imparare da questa tragedia – ha concluso l'officiante -? Un insegnamento lo vogliamo portare nel cuore. Quello che la vita è un bene prezioso. La vita va custodita, sempre. Bisogna investire la propria vita in cose grandi. Chiediamo al Signore attraverso Genny di vivere pienamente la nostra vita». Un lungo applauso e le note dell'Ave Maria hanno salutato l'uscita della salma alla fine della celebrazione con un'intera comunità che si è stretta idealmente attorno alla famiglia distrutta dal dolore. Il padre di Genny, Eugenio Cofano, per tutti Genino, gestisce una nota pescheria a Fasano insieme alla moglie Tonia. Anche la sfortunata giovane aiutava i suoi genitori con il quale aveva un rapporto eccezionale. Un legame spezzatosi l'altro ieri mattina in quel terribile schianto tra la Smart su cui viaggiava la Cofano e la Nissan Micra.
Poco importa, adesso, quale sia stata l'esatta dinamica del sinistro. Questi sono i momenti del dolore e, spesso, dei rimpianti. Genny Cofano aveva dei sogni che cullava anche in virtù del suo figlioletto nato diciotto mesi fa. Francesco non rivedrà più la sua mamma ma ci penseranno i nonni e i tanti amici a non fargliela dimenticare anche perché è riuscita a donargli la vita per la seconda volta proteggendolo in quella tragica carambola.
di Alfonso Spagnulo
04/10/2012 alle 21:06:17
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