Tragedia sulla Pezze-Torre Canne: la palestra di Nicola, l'istinto materno di Genny

FASANO – Morire a 19 e 21 anni quando si guarda al futuro con tanta speranza. Fasano si ritrova a piangere nuovamente per la perdita di altri suoi due giovani figli. Amici per la pelle Nicola Carrone e Genny Cofano avevano deciso anche questa mattina (mercoledì 3 ottobre), data la bella giornata, di fare un giretto in macchina insieme. Hanno trovato la morte in un tremendo incidente sulla strada che collega Pezze di Greco, la più popolosa delle frazioni di Fasano, a Torre Canne.

Nicola Carrone era il classico ragazzo che distribuiva sorrisi e pacche sulle spalle a tutti i suoi amici. Amante delle feste e del divertimento nutriva una smisurata passione per l'attività sportiva. O meglio. Era un cultore dell'attività fisica e adorava lo spinning che praticava in una palestra fasanese. Grazie a questa disciplina aveva stretto una consolidata amicizia con Annalisa Minetti, frequentante anch'essa la stessa palestra. Nicola era figlio unico e molti vicini di casa, questa mattina, sono sobbalzati nell'udire le urla di dolore di papà Giuseppe (cuoco in un noto ristorante fasanese, il “Rifugio dei Ghiottoni”) e mamma Giulia, casalinga. Il loro unico, adorato figlio non avrebbe più fatto rientro a casa con la sua Smart gialla. «Stamattina – racconta un suo vicino di casa in lacrime -, intorno alle 11, mi ha chiesto una sigaretta. Mi aveva anche confessato di avvertire dei capogiri tanto che gli avevo consigliato di non fumare. Doveva andare a prendere un'amica per fare una passeggiata e qualche ora dopo la tragedia». Nicola, come detto, amava lo sport. Aveva chiesto informazioni circa un corso di tennis da poter frequentare. Si era diplomato all'istituto alberghiero e aveva svolto lavoretti saltuari. Gli ultimi quest'estate: bagnino in un lido e barman in un locale a Torre Canne.

Genny Cofano, da quando era diventata mamma di Francesco (il piccolo si è miracolosamente salvato e i medici lo hanno dichiarato fuori pericolo), non aveva che occhi e attenzioni che per lui. Ragazza madre, ha sempre avuto accanto a sé i suoi genitori Genino e Tonia, gestori di una pescheria a Fasano molto frequentata. La sua vita sociale si era diradata quasi ad annullarsi definitivamente dopo la nascita del bambino. Preferiva dedicare al piccolo ogni minuto libero della sua vita. L'altro amore della sua vita era Demon, un cucciolo di doberman che coccolava appena poteva. Anche il fratello maggiore di Genny, Massimo, qualche anno fa fu coinvolto in un grave incidente stradale. Nonostante fosse così giovane la maternità l'aveva portata ad una maturità inusuale per le ragazze così giovani. Sapeva che il ruolo di mamma non era facile ma l'amore smisurato per il suo bambino riempiva ormai le sue giornate. Lo stesso amore di madre che, con ogni probabilità, l'ha portata a proteggere il piccolo Francesco anche ieri, al momento dell'impatto. Con ogni probabilità avrà usato il suo corpo per far da scudo al piccolo che è stato dichiarato fuori pericolo dai medici dell'ospedale “Perrino” di Brindisi. Subito dopo l'incidente la notizia si è subito sparsa per la città e molti amici sono partiti alla volta del capoluogo brindisino sperando che non fosse accaduto nulla di irreparabile. Purtroppo i medici del nosocomio brindisino non ce l'hanno fatta a strapparla alla morte. Troppe e troppo gravi le lesioni interne subite nell'urto e nel conseguente cappottamento dell'auto. Un destino davvero crudele: morire quando si ha una ragione di vita. La crescita del proprio figlio. Lo chiamava “il mio ciccillo” o “l'amore mio” e non si separava quasi mai da lui. Almeno fino alla tragica giornata di oggi.