INCIDENTE FERROVIARIO A POZZO FACETO
Freccia Argento contro tir: parlano i feriti LE FOTO
Non sono gravi le condizioni dei passeggeri trasportati nei diversi ospedali ma la paura è stata davvero tanta per tutti
La sala aspetto trasformata in ospedale da campo
FASANO – La dignità anche nel dolore. Niente urla ma tanta tristezza sui volti dei diversi feriti del terribile incidente ferroviario accaduto ieri mattina (lunedì 24 settembre) a un passaggio a livello nei pressi della stazione di Cisternino. Man mano che i passeggeri rimasti contusi nell'impatto scendevano dal treno hanno trovato conforto nei numerosi operatori del 118 accorsi sul posto con diverse ambulanze. Non prevedendo il numero esatto di coloro che necessitavano di cure mediche si è provveduto ad allestire un ospedale da campo nella stessa stazione ferroviaria. Una sala aspetto si è tramutata in un pronto soccorso dove sono stati applicati collari, controllate eventuali fratture e contusioni. I feriti più gravi non sono neppure transitati dalla stazione ma smistati nei vicini ospedali di Fasano e Ostuni. Una ventina circa coloro che hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari ma, come detto, nessuna scena di panico. Davanti alla sala aspetto anche una educata fila di passeggeri in attesa di essere visitata. «Ero nella seconda carrozza – spiega un turista piemontese che si recava a Lecce -. Il forte urto mi ha fatto battere violentemente il gomito su una parte metallica del vagone. Mi si è gonfiato è ho un forte dolore. Gli infermieri mi hanno dato subito del ghiaccio e ora sto aspettando che mi controllino meglio. C'è gente che sta peggio di me e quindi posso aspettare il mio turno».
C'è chi nonostante sia stato costretto ad indossare un tutore per un problema al ginocchio ha preferito salire zoppicando su un autobus per tornare a casa, a Lecce. E' il caso di un operaio che avendo ricevuto le dovute cure e dopo aver ricevuto l'autorizzazione dei medici non ci ha pensato due volte ad andar via. Per accertarsi delle condizioni dei passeggeri rimasti feriti si è recato alla stazione di Cisternino anche il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Andrea Paris, accompagnato dal comandante della Compagnia di Fasano, capitano Gianluca Sirsi. Per tornare ai feriti ad avere la peggio sono stati gli occupanti delle due prime carrozze, la numero 8 e la numero 9. «Io ero seduto in direzione marcia nella seconda carrozza – racconta il romano Tommaso Martiradonna, diretto a Lecce -. Ho sentito un gran botto e poi si è capito molto poco in quanto sono venuti giù bagagli e paratie. Sono queste le cause principali dei ferimenti. Infatti gente vicina a me ha dovuto farsi medicare in quanto colpita da oggetti pesanti alle gambe e ai fianchi. Nella prima carrozza, la più vicina alla cabina del macchinista c'è stato chi ha subito traumi anche ai fianchi e alla testa. Per non parlare del classico colpo di frusta dovuto alla brusca frenata».
Accanto alla sala aspetto trasformata in infermeria anche la capotreno del Freccia Argento. Dopo essere rimasta impassibile per ore è scoppiata in lacrime sfogando tutte le emozioni negative provate in questa vicenda. Oltre al supporto prettamente sanitario è stato fondamentale, in quei primi frangenti dopo l'incidente, anche quello psicologico portato dai medici del 118 che si sono spesi, insieme agli infermieri, nel tranquillizzare i diversi feriti. Un bilancio che sarebbe potuto essere molto più grave a detta di molti passeggeri se le carrozze fossero deragliate nello scontro. Invece si contano solo una ventina di persone su duecento. «Io mi sono fatta male alle due ginocchia – racconta una donna romana che preferisce non fornire il suo nome -. Ma è quello che ho dentro che non si può curare. Medici, infermieri e volontari sono stati eccezionali ma la paura provata non può essere alleviata da cure esterne. Il rumore sordo dello scontro credo di non poterlo dimenticare più. Nel vagone eravamo tutti tranquilli e felici anche perché mancava poco all'arrivo a destinazione. Nessuno avrebbe potuto immaginare che l'imprevisto era dietro l'angolo».
di Alfonso Spagnulo
25/09/2012 alle 00:35:17
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