DIBATTITO PROCESSUALE
Morte Francesco Marinelli: 'Nessuna responsabilità dei medici del 118'
Il 66enne venditore ambulante di Pezze di Greco morì sulla gravina di Cisternino: il pm chiede l'archiviazione delle accuse per i sanitari di Ceglie Messapica
FASANO - Nessuna condotta omissiva o commissiva da parte dei medici del 118 di Ceglie Messapica. Quindi nessuna responsabilità per la morte del 66enne venditore ambulante Francesco Marinelli che il 6 agosto del 2016 si sentì male mentre era al lavoro al mercato settimanale della cittadina brindisina. Fu portato all'ospedale di Ceglie dove poi, dopo poche ore, venne dimesso. Marinelli, tornando a casa, si scontrò sulla Gravina di Cisternino con un'auto di turisti e morì sul colpo. Proprio alla luce del successivo incidente mortale i familiari del venditore ambulante avevano presentato una denuncia in cui si chiedeva di far chiarezza sulla vicenda e accertare eventuali responsabilità proprio in merito all'intervento dei medici cegliesi collegando l'incidente a un successivo malore causato dal precedente. Ma il medico legale Stefania Concetta Bello, nella sua perizia, ha sottolineato che “sono da escludere reperti cardiaci o di altri organi degni di nota e tali da descrivere una causa di morte differente dal trauma occorso”. Insomma Marinelli sarebbe morto solo a causa dello scontro frontale. Alla luce della perizia il pubblico ministero Iolanda Daniela Chimienti ha chiesto l'archiviazione per i sanitari dell'ospedale di Ceglie Messapica. Ma a questa archiviazione si oppone ora, tramite il proprio legale Marcello Zizzi, la famiglia del 66enne di Pezze di Greco. Come detto il 6 agosto del 2016 Francesco Marinelli si era sentito male mentre era al lavoro (vendeva biancheria intima) al mercato settimanale di Ceglie Messapica. Accompagnato in ospedale, al pronto soccorso venne sottoposto ad un elettrocardiogramma e ad alcune flebo e poi dimesso tanto che Marinelli tornò alla sua bancarella.
Quel sabato pomeriggio, dopo aver terminato la sua fatica giornaliera e, insieme al figlio e alla moglie, che viaggiavano su un altro mezzo, stava tornando a casa, in via Costa, a Pezze di Greco. Ma nella più popolosa delle frazioni di Fasano il 66enne non ci arrivò mai. L'uomo morì sul colpo dopo che la sua Opel Combo furgonata di colore verde, mentre percorreva la strada che collega Cisternino a Fasano, si scontrò frontalmente con una Hyundai Tucson su cui viaggiavano tre persone di Cisternino ma residenti all'estero. Marinelli morì sul colpo. A distanza di qualche ora poi il tragico incidente con l'ipotesi che proprio un malore dell'anziano potesse essere la causa del sinistro. Alla luce di tutto questo i parenti dello sfortunato pezzaiolo presentarono denuncia e il sostituto procuratore Chimienti aprì un fascicolo d'indagine a carico di due medici del pronto soccorso di Ceglie Messapica per omicidio colposo. La salma di Marinelli fu quindi sottoposta ad autopsia. Il consulente tecnico nominato dal pm ha escluso qualsiasi responsabilità dei sanitari del 118 di Ceglie Messapica tanto che il pm ha chiesto l'archiviazione.
di Redazione
14/12/2017 alle 06:08:12
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