CASO DA RISOLVERE
Omicidio Palmina Martinelli: sentita la sorella Mina poi ospite a 'Chi l'ha visto'
In tv si è parlato di questo nuovo filone d'inchiesta aperto a Bari per cercare eventuali corresponsabili del delitto della 14enne fasanese
FASANO - Audizioni lunghissime per scoprire eventuali corresponsabili del delitto. Ore e ore di confronti per le pm Simona Filoni e Bruna Manganelli a cui la Procura di Bari ha affidato il compito di riaprire il caso sull'omicidio di Palmina Martinelli, la 14enne di Fasano bruciata viva nel 1981 perché rifiutava di prostituirsi. I magistrati hanno ricominciato ad indagare 36 anni dopo il fatto configurando, contro ignoti al momento, l'accusa di omicidio volontario aggravato. Tra le persone ascoltate ieri (mercoledì 22 novembre) c'era anche Mina Martinelli, la coraggiosa sorella dell'adolescente uccisa che ha lottato per anni affinché si facesse luce sulla vicenda. Mina non sopportava l'idea che per i giudici la sorellina si fosse suicidata e ha sempre sostenuto la tesi che si fosse trattato di omicidio. Insieme all'avvocato Stefano Chiriatti ha lottato fino a quando, con una decisione del 30 marzo scorso, la Cassazione ha deciso che dovesse essere la Procura di Bari a indagare sulla morte di Palmina. E così venne annullata l'ordinanza del gip di Brindisi che il 28 aprile 2015 aveva disposto l'archiviazione dell'inchiesta. Alla fine, dunque, Mina Martinelli ha avuto ragione. «Mi aspetto la verità, è quello che voglio e spero di arrivarci – ha confidato ai cronisti ieri sera mentre lasciava la caserma dei carabinieri di via Tanzi dove si stanno tenendo le audizioni -. Credo che anche se è passato tanto tempo ci siano ancora possibilità concrete perché finalmente ci sia giustizia. Non lo so se ci sono responsabilità allargate ma se ci sono, mi auguro che la magistratura le trovi». Sulla nuova indagine aperta dalla Procura di Bari, la donna si è detta «contenta che sia stata affidata a due donne, è un vantaggio Mina Martinelli si è detta anche soddisfatta che il caso sia stato affidato a due donne «perché sono più sensibili». Appena uscita dalla caserma dei carabinieri barese Mina Martinelli si è poi recata con il suo avvocato negli studi della nota trasmissione Rai "Chi l'ha visto". Proprio da qui era partito tutto. Ancora una volta in tv è stata risentita la voce di Palmina che accusava i due fratellastri Bernardi e Costantini, Si è ripercorsa la vicenda con immagini e interviste (la sorella Franca; Lello Di Bari, allora giovane medico che per primoprese in cura la bambina; il pm Nicola Magrone). «Non ci stancheremo mai di lottare - ha sottolineato Mina Martinelli - affinché la giustizia trionfi». L'intervento a "Chi l'ha visto" si è concluso con l'appello a colui che diede l'alibi allora a Bernardi e Costantini di farsi vivo.
Ma torniamo alle audizioni. Oltre a Mina Martinelli sempre ieri sono comparsi davanti alle due pm anche Bettina Maselli, amica di Palmina, e Vito Rubino. Quest'ultimo, vicino di casa della famiglia Martinelli, in quel famoso 11 novembre 1981, dopo che la ragazza venne bruciata (morirà dopo 20 giorni di agonia al Policlinico di Bari), bussò alla porta di casa Martinelli appunto ma nessuno gli aprì. L'altro ieri, invece, nel primo giorno dedicato alle audizioni, sono stati anche ascoltati Enrico Bernardi e Giovanni Costantini. Palmina fece i loro nomi sul letto di morte ma sono stati assolti dopo tre gradi di giudizio quasi trent'anni fa. «Ho la coscienza a posto, non avevo nessun motivo di commettere una cosa del genere – ha detto Bernardi dopo l'audizione -. Mi sono sempre chiesto perché Palmina fece il mio nome. Dopo tanti anni mi auguro che si arrivi a una conclusione una volta per tutte». Sempre l'altro ieri erano stati convocati anche Tommasina Martinelli, la sorella maggiore della vittima e suo marito Cesare Ciaccia. Convocato anche il benzinaio dove Antonio Martinelli (altro fratello di Palmina) si fermò a fare rifornimento mentre accompagnava in ospedale la sorella bruciata. Sono oltre venti le persone in elenco da ascoltare con le inquirenti che stanno allargando l'orizzonte delle indagini all'intero contesto, anche familiare, che portò alla morte di Palmina Martinelli, che sarebbe stata arsa viva perché voleva sottrarsi ad un giro di prostituzione. Le audizioni programmate continueranno anche oggi.
di Redazione
23/11/2017 alle 05:43:21
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