SANITà ALLE PEZZE
Torre Canne: donna si ferisce ma il pronto soccorso non ha l'antitetanica
Incredibile disavventura capitata a una donna che ha dovuto acquistare e somministrarsi da sola un farmaco che il punto di pronto intervento della frazione non aveva.
Torre Canne
FASANO - Una passeggiata sulla spiaggia, un ferro arrugginito che si infilza in un piede, la corsa al punto di pronto intervento e l'infermiere che dice: «Mi dispiace, non abbiamo l'antitetanica. Si rechi nel più vicino ospedale della zona e si faccia curare». È quanto si è sentita dire la signora Mirna Barnaba, nativa di Bari, ma ormai fasanese di adozione. Da diversi anni trascorre numerosi mesi nella frazione termale di Torre Canne, con il marito Eugenio, il figlio di un anno e mezzo e alcuni parenti. Sono proprietari di un'abitazione praticamente sulla spiaggia, a pochi passi dal lido “La zanzara”. E proprio in prossimità della loro casa di villeggiatura, domenica scorsa la signora Mirna stava passeggiando sul bagnasciuga mano nella mano col proprio figlioletto. Ad un certo punto, la donna ha avvertito un forte dolore al piede, come se fosse stata trafitta da un qualcosa di appuntito. Effettivamente, sollevandolo, ha notato che un pezzo di ferro arrugginito le si era conficcato sotto la pianta del piede. Non solo. Attaccato al ferro anche un pezzo di legno bruciato. Nonostante il fortissimo dolore, la donna è riuscita a tirar via il pezzo di ferro e a chiedere aiuto al marito. Salita in auto, la famiglia si è recata al posto di pronto intervento allestito nel periodo estivo in via Del Faro a Torre Canne. Sottoposta ad un primo controllo, i sanitari avrebbero affermato che il centro era sprovvisto dell'antitetanica.
«Effettivamente è andata così – spiega a qualche giorno di distanza la signora Mirna Barnaba –. A mio marito Eugenio, gli infermieri hanno detto che non potevano farmi l'iniezione perché il pronto soccorso non ne era dotato. E ci hanno chiesto di recarci al più vicino ospedale, o Fasano o Ostuni, per richiedere questo tipo di intervento sanitario». Il dolore, a detta della donna, era fortissimo. «Il mio piede si stava pian piano gonfiando – afferma la vittima di questo spiacevole episodio – e la zona interessata dalla ferita era diventata ormai di colore violaceo. Eravamo incerti sull'apertura del posto di pronto soccorso a Fasano, avendo letto le cronache dei giornali sulla chiusura degli ospedali, e con mio marito abbiamo deciso di recarci nella farmacia di Torre Canne per acquistare il medicinale, dopo aver comunque consultato il nostro medico di famiglia». Preso il farmaco, con l'aiuto di una parente, la donna si è sottoposta all'iniezione. Un'antitetanica, praticamente, fai da te. La signora Mirna ha accusato dolore per alcuni giorni. Solo ieri (venerdì 25 agosto) è potuta tornare regolarmente a camminare: in questi giorni, infatti, ha dovuto tenere il piede a riposo perché il dolore era lancinante.
Visitata dal medico di fiducia la signora Mirna è potuta tornare a fare passeggiate col proprio bambino. «Per ora difficilmente tornerò a mettere piede sulla spiaggia – afferma –, ho avuto tantissima paura. Il caso ha voluto che il ferro si conficcasse nel mio piede. Ma se questo fosse successo al mio bambino, quali sarebbero state le conseguenze?». In più di una circostanza, il marito della donna, il signor Eugenio Liberio, ha denunciato il cattivo stato in cui versa la spiaggia di Torre Canne. «Non è certamente colpa della Monteco – afferma l'uomo –, ditta che svolge egregiamente il proprio lavoro, ma della inciviltà di chi usufruisce della spiaggia e di chi ci abita nei dintorni. All'alba, i sacchi della spazzatura sono a decine, sparsi per alcuni metri. Per non parlare dei pezzi di rami bruciati e di quant'altro, frutto delle nottate trascorse dalle comitive sulla battigia».
di Redazione
25/08/2012 alle 06:43:56
Leggi anche:
Attualità
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela