GIUSTIZIA FATTA
Scarcerato giovane fasanese arrestato nei giorni scorsi
Il Tribunale di Brindisi ha accolto il ricorso dell'avvocato Stefano Di Tano in merito alla rideterminazione della pena per Mario Pinto
FASANO - I Carabinieri della Stazione di Fasano il 4 luglio scorso lo avevano arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Brindisi, a seguito di condanne divenute definitive per reati commessi tra il 2011 e il 2014. Mario Pinto, è stato, dopo le formalità di rito, accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi per scontare tre anni, otto mesi e 20 giorni di reclusione definitivi al netto della pena totale che ammontava ad anni quattro e mesi otto di reclusione complessivi quale cumulo delle pene inflitte per i reati. Il giovane ventisettenne di Fasano stava scontando tuttavia parte della sua pena in regime di detenzione domiciliare, ma essendo sopraggiunte, nel frattempo, altre due sentenze di condanna divenute definitive, dall'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura presso il Tribunale di Brindisi, era stato ricalcolato il residuo della pena da scontare, la cui somma, imponeva il trasferimento in carcere con la conseguente revoca del beneficio che gli era stato concesso. Il Pinto, tuttavia, ritenendo di dover scontare una pena inferiore a quella calcolata a seguito del cumulo delle pene definitive e che gli aveva fatto spalancare le porte del carcere, incaricava l'avv. Stefano Di Tano di impugnare l'ordine di carcerazione in considerazione di quanto già presofferto.
Veniva così immediatamente depositato dal difensore di fiducia un ricorso urgente al Giudice dell'esecuzione finalizzato alla rideterminazione della pena residua e per ottenere la sospensione dell'ordine di carcerazione. Il Tribunale di Brindisi, con provvedimento del 18 luglio scorso, accogliendo l'istanza di incidente di esecuzione formulata dalla difesa, ricalcolava la pena da espiare nei confronti del Pinto e sospendeva l'efficacia dell'ordine di esecuzione emesso dalla Procura di Brindisi, rimettendo in libertà il condannato. Nel provvedimento del Tribunale monocratico di Brindisi , emesso dal Dr. Colombo in funzione di Giudice dell'Esecuzione, il Magistrato, dava conto attraverso gli atti e le allegazioni difensive, di una erronea valutazione della pena residua calcolata e operava un diverso e analitico ammontare del calcolo complessivo della pena definitiva da scontare , tenuto conto di quanto già espiato, con le pregresse custodie cautelari preventive. In tal modo il Giudice ricalcolava la pena residua a carico del Pinto in un periodo da scontare inferiore al limite previsto dalla normativa relativa all'esecuzione delle pene, con la conseguenza, così come richiesto dall'avv. Di Tano, di sospendere l'ordine di carcerazione e rimettendo immediatamente in libertà il condannato.
Infatti l'ordinamento penitenziario e la normativa processualpenalistica prevedono attraverso una procedura molto articolata che, in determinati casi, e quando la pena non superi un certo ammontare è consentito, prima di emettere l'esecuzione diretta in carcere del condannato definitivo, in presenza dei presupposti di legge, di sospendere l'ordine di carcerazione per consentire allo stesso di poter accedere ad una misura alternativa al carcere. Il Tribunale di Brindisi in funzione di Giudice dell'Esecuzione ha immediatamente trasmesso gli atti al Tribunale di Sorveglianza e al pm affinchè sia valutata la posizione del giovane, che ora attenderà l'esito dell'Autorità Giudiziaria da persona libera e non da detenuto.
di Redazione
21/07/2017 alle 06:13:41
Leggi anche:
Politica
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela